Sinodo sulla famiglia: franchezza e ascolto a cominciare dai matrimoni nulli

Il papa ha indicato lo stile sinodale, improntato alla "parresia" evangelica. Nella relazione del cardinale Péter Erdő affrontati tutti i nodi culturali e pastorali sui quali i padri sinodali si confronteranno. Dalle convivenze che hanno sostituito il matrimonio alla posizione dei divorziati risposati civilmente. Nella consapevolezza, però, che c'è «un patrimonio di fede chiaro e ampiamente condiviso».

L’invito del papa: “L’Europa nonna torni ad essere madre”

Papa Francesco ai vescovi del Continente: "Annunciate Cristo senza paura e senza vergogna". Le analisi dei cardinali Erdő e Bagnasco, dell'arcivescovo Massafra. Il patriarca Fouad Twal: "Il problema dell'Europa oggi è che mancano i figli. Ci sono più case di riposo per anziani che asili per bambini. Non dovete avere paura degli stranieri. Dovete avere paura del vostro modo di vivere la vita".

Sinodo, intervista a Bruno Forte: «La famiglia vive, ma in bilico tra crisi e desiderio»

Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e segretario speciale del Sinodo, chiarisce: «Nella chiesa ortodossa non c'è un secondo o terzo matrimonio: c'è solo il primo, e dopo il primo il sacerdote dà una benedizione che non ha valore sacramentale, ma soltanto di invito alla penitenza… È una prassi condivisibile». E ancora: «I divorziati risposati sono battezzati, sono figli della chiesa, che la chiesa ama».

«Parleremo di famiglia senza paure e sospetti. Cercheremo la verità»

Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, a proposito del dibattito sulla comunione ai divorziati: «Io mi domando perché non parlare anche della poligamia, dei matrimoni combinati, dei matrimoni misti, delle povertà di ogni tipo che creano spesso le condizioni per separazioni, divorzi, fallimenti?». Occorre «trasmettere ai giovani la bellezza del vangelo della famiglia».

In quell’arresto c’è un “mai più”

Agli arresti in Vaticano mons. Wesolowski, accusato di pedofilia. Prosegue così il "percorso di guarigione" voluto e indicato da Francesco. Il papa della misericordia non vuole che la malattia devasti tutto il corpo. Ha usato il bisturi, perché gli abusi sono "un culto sacrilego" che lascia cicatrici per tutta la vita, una "terribile oscurità".

Per i migranti la chiesa è “senza frontiere”

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato sarà celebrata a livello ecclesiale il prossimo 18 gennaio. Il papa chiede alle comunità cristiane di superare «diffidenze e ostilità» nei confronti dei migranti, e invita governi e organismi internazionali a rendere «più incisiva la lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù».

La giovane Albania lo dimostra: «la convivenza è possibile»

Ventuno anni dopo Giovanni Paolo II, papa Francesco celebra messa a Tirana, abbraccia il popolo duramente provato dal regime comunista, conferma nella fede la comunità cattolica (il 15 per cento della popolazione). La forza del dialogo fra le religioni, nella prospettiva del bene comune, in un paese a maggioranza assoluta musulmana. Il monito: «Uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!».

Tirana accoglie il papa con i volti sereni dei suoi quaranta martiri

Nella via principale della capitale si cammina sotto lo sguardo di 39 uomini e una donna che furono perseguitati e uccisi a causa della fede. Maria Tuci, aspirante stimmatina, per aver resistito alle lusinghe di uno degli aguzzini, fu chiusa dentro un sacco con un gatto selvatico. Morì il 24 ottobre 1950. Due superstiti racconteranno a Francesco le loro storie. Grande lezione per i giovani albanesi.