Giuseppe Michele Ghezzi, nato in una famiglia nobile, rinunciò agli agi per seguire San Francesco. Missionario tra la gente, fu testimone di carità e speranza. Lecce lo ricorda con celebrazioni. Numerose le testimonianze di grazie ricevute per sua intercessione. “Fra Giuseppe era il frate dell’ascolto”
La speranza abita nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, ed è una speranza forte e indomita, dolce e profonda. Una speranza che non muore mai e che, anzi, cresce ogni giorno, nonostante tutto. È questo che emerge leggendo gli Orientamenti pastorali per il 2024-2025, resi noti a tutta la Famiglia Cottolenghina in occasione dell’inizio dell’anno del Giubileo
La Conferenza episcopale colombiana, riunita in assemblea, interviene con un breve messaggio alla nazione, inviato al Sir e firmato dalla presidenza dell’organismo, sulla complessa situazione politica e sociale del Paese e sugli scontri tra gruppi armati attualmente in atto nella provincia del Catatumbo.
Il Santo Padre esorta i missionari di tutto il mondo a essere “artigiani di speranza e restauratori di un’umanità spesso distratta e infelice”. “Animate da una speranza così grande, le comunità cristiane possono essere segni di nuova umanità in un mondo che, nelle aree più sviluppate, mostra sintomi gravi di crisi dell’umano”, si legge nel messaggio per la prossima Giornata missionaria mondiale
I bambini di Betlemme raccontano la loro quotidianità tra muri, check-point e restrizioni. Le lettere scritte a Papa Francesco e cartelli di accoglienza ai pellegrini esprimono il desiderio di pace. Suor Lucia Maule dell’istituto “Effetà” denuncia le difficoltà crescenti per gli studenti sordi a raggiungere la scuola, mentre la crisi economica e le tensioni in Cisgiordania aggravano la situazione. Nonostante tutto, la comunità cristiana continua a sperare in un futuro migliore
Il Santo Padre, a causa di un forte raffreddore, ha delegato quasi completamente la lettura dell'udienza di oggi - dedicata all'episodio della Visitazione e al Magnificat - a don Pierluigi Giroli, salvo per i saluti in spagnolo e in italiano
“Quanto è vero che la santità genera santità. Quanti frutti da quel seme da cui è nata la Chiesa di Catania che si espande. Ricordiamoci che la santità ce la portiamo dentro. I famosi santi della porta accanto possiamo essere e siamo ognuno di noi; non stanchiamoci, non rassegniamoci: gettiamo tanto amore. La santità non vuol dire perfezione, vuol dire tanto amore di Dio”.
È speciale il 2025 per la Facoltà teologica del Triveneto. Nell’anno in cui la Chiesa celebra il Giubileo, per la Facoltà ricorrono i vent’anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 2005 per iniziativa dei vescovi del Triveneto con l’intento di offrire al territorio una formazione teologica di livello universitario.