“Ancora oggi, la vita di milioni di bambini è segnata dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall’ingiustizia e dallo sfruttamento”.
“La visita di Papa Francesco a Cinecittà – che lo vedrà anche passare accanto al Teatro 5, dove Fellini amava girare – ci richiama direttamente a questi episodi del passato e, allo stesso tempo, indica una via per il futuro: la necessità di riflettere e ripensare le sfide che la Chiesa indica come urgenti per il mondo degli artisti e della cultura in generale”. A spiegarlo al Sir è mons. Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che, in vista del Giubileo degli artisti – durante il quale Bergoglio si recherà negli “studios” della Capitale – ripercorre il rapporto tra i papi e il cinema, soffermandosi sul modo del tutto peculiare con cui Papa Francesco lo interpreta
“Cercheremo di coinvolgere il più possibile il mondo esterno negli eventi che organizzeremo”, ci dice l’ispettore generale dei cappellani. “Ogni mese distribuito un foglio di catechesi in tutti gli istituti. Questo è un modo anche per vivere insieme un cammino unitario, che ci porterà poi a celebrare il 14 dicembre il Giubileo dei detenuti”
Di fronte alle sfide del mondo attuale, appare chiaro come sia necessario ripensare i processi di partecipazione e inclusione sociale, coinvolgendo cittadini, istituzioni e comunità nella promozione di una società più equa e pacifica.
“È un grande segno di unione e collaborazione, soprattutto in questo tempo segnato da guerre e divisioni. È bello poter dire che i cristiani ci provano a essere costruttori di unità”.
E' stata diffusa oggi una indagine conoscitiva di Caritas italiana su un campione di 632 giovani di tutte le regioni italiane: indaga la presenza dei giovani nelle realtà Caritas, nelle parrocchie e nei servizi diocesani, le loro esperienze, sogni, ostacoli e passioni, con proposte e suggerimenti per migliorare il livello organizzativo e lo stile di presenza. Si tratta in maggioranza di giovani donne (68,4%). Il 38,4% è volontario, il 30% sta svolgendo il servizio civile, mentre il 26,4% lavora. Il 67,9% dichiara di collaborare con la Caritas occasionalmente, il 32,1% in modo stabile. Poco più della metà dei giovani (53,5%) sono occupati in centri e servizi socio-caritativi come mense, ostelli, magazzini, empori della solidarietà, centri di distribuzione di beni primari.
Presentato oggi a Roma il progetto “Prendersi cura – Una famiglia per ogni comunità”. A promuoverlo sono il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, dalla Rete Mare Nostrum e dalla fondazione Giorgio La Pira, in “continuità allo spirito che ha animato gli incontri dei vescovi di Bari e Firenze”. Si rivolge in modo particolare a beneficio di emigranti, rifugiati, richiedenti asilo, a tutte quelle “situazioni di disagio e criticità che con numeri sempre più preoccupanti, caratterizzano purtroppo la nostra società”. Opera-segno di una Chiesa che in questo anno giubilare si mette “al servizio dei più poveri e degli ultimi”.
Pellegrino è chi si mette in cammino cercando di abbracciare la gente che incontra, come spiega padre Stefano Camerlengo, missionario del Pime, parlando del suo impegno tra villaggi lontani nel Nord della Costa d’Avorio. “La speranza – afferma a 'Popoli e Missione' – è prima di tutto presenza”