In occasione della Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto, “ribadiamo la nostra condanna per ogni forma di antisemitismo che purtroppo continua a manifestarsi dentro forme subdole e ambigue”.
Anche noi oggi “siamo interpellati dalla presenza e dalle parole di Gesù; anche noi siamo chiamati a riconoscere in lui il Figlio di Dio, il nostro Salvatore”
La Giornata mondiale del malato, celebrata annualmente l’11 febbraio nella memoria della Beata Vergine di Lourdes, avrà una celebrazione solenne nel 2026 presso il santuario mariano della Virgen de Chapi, ad Arequipa, in Perù.
“La speranza non delude e ci rende forti nella tribolazione”. Con queste parole, tratte dalla Lettera ai Romani, Papa Francesco apre il Messaggio per la XXXIII Giornata mondiale del malato, che si celebra l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. Francesco invita a riflettere su tre aspetti della presenza di Dio accanto a chi soffre: l’incontro, il dono e la condivisione.
La Domenica della Parola di Dio, istituita da Papa Francesco, è un richiamo profetico a gridare sui tetti le parole di pace, giustizia e fraternità ascoltate nel “segreto” delle chiese. Spesso, queste parole restano silenti, incapaci di risuonare nelle città, nei media e tra gli oppressi. La Parola, afferma il testo, non è proprietà della Chiesa, ma un dono da condividere, una responsabilità verso le vittime delle sopraffazioni e un balsamo sulle ferite del mondo. Nell’Anno Santo, questo giorno assume un significato ancor più profondo, richiamando il giubileo biblico come occasione di liberazione e riconciliazione. Il testo invita i cristiani alla parresìa, a proclamare con coraggio una speranza concreta, che abbracci anche chi soffre le ingiustizie. Le donne cristiane, prime messaggere della Resurrezione, sono chiamate a rispondere con la pace del Magnificat alle grida di guerra e arroganza. La Parola diventa così la forza per superare il silenzio e testimoniare la giustizia e la misericordia di Dio
La Parola di Dio, protagonista della domenica 26 gennaio, ci guida a orientare la nostra vita seguendo la “stella della rivelazione”. Le Scritture sante non esauriscono l’agire e il parlare di Dio, ma lo attestano autorevolmente per la nostra salvezza, come ricorda il Concilio Vaticano II. Il testo ispirato è Parola di Dio e parola dell’uomo, frutto di un intervento divino che rispetta la libertà e la cultura dell’autore umano. La rivelazione eccede il testo scritto, come si evidenzia nella Bibbia stessa e nell’evento Cristo, criterio di interpretazione. Per Antonio Rosmini, la Bibbia è “il libro del genere umano” e una risposta universale che unisce sapienza e mistero, scienza e grazia
In una chiesa gremita, nella basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, nel pomeriggio di sabato 25 gennaio, alla presenza di rappresentanti di altre confessioni tra cui quella ortodossa e anglicana, Papa Francesco ricorda l'importanza di pregare per l'unità dei cristiani.