Open Arms. Fcei: “La situazione a bordo è drammatica, non si può aspettare un minuto in più”

“La situazione a bordo si sta deteriorando giorno dopo giorno. Le condizioni psicologiche delle persone salvate da Open Arms peggiorano di ora in ora. Non credo che ad oggi quelle persone possano aspettare un minuto in più”. E’ l’appello degli operatori di Mediterranean Hope da Lampedusa perché la situazione di stallo finisca. E il presidente Fcei, Luca Negro, avverte: “E’ inutile appellarsi strumentalmente a Maria perché Maria è colei che ha detto di sì ed è il simbolo dell’accoglienza”

Terra Santa: espulsione di madri e bambini filippini. P. Nahra (patriarcato): “Una scelta politica”

Israele intende espellere dal Paese madri filippine e i rispettivi bambini. La prassi prevede infatti che venga loro ritirato il visto in seguito alla gravidanza, se decidono di tenere il bambino con loro in Israele. Per Padre Rafic Nahra, vicario patriarcale per la pastorale dei migranti e dei richiedenti asilo, quella imposta alle donne è "una scelta molto crudele tra continuare il proprio impiego e la realizzazione del proprio diritto alla maternità. Questa di Israele è una scelta politica tesa a creare uno Stato ebraico" come prevede la legge fondamentale ‘Israele Stato-nazione del popolo ebraico’"

Yemen. Pezzati (Oxfam): “La situazione è grave, l’Italia faccia di più”

Gli scontri di Aden sono solo l’ultimo atto di una guerra civile complicatissima che sta prostrando dal 2015 la popolazione portandola allo stremo tra carestie, epidemie, mancanza di accesso all’acqua e ai beni essenziali. Dall’inizio del conflitto più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti. È di alcuni giorni fa, l’annuncio del direttore generale della Rwm sullo stop della fabbricazione degli ordigni acquistati da Arabia Saudita ed Emirati Arabi. “Una vittoria molto importante – dice Paolo Pezzati di Oxfam - ma l’Italia può fare molto di più”

Argentina, Macri sconfitto alle primarie e la Borsa crolla: chi pagherà il conto?

Un avviso di sfratto in piena regola per l’attuale presidente, di estrazione liberale, Mauricio Macri, che è stato distanziato di ben 15 punti dal candidato peronista, Alberto Fernández, già capo di gabinetto del presidente Nestor Kirchner, che corre in ticket con la moglie di Nestor, l’ex presidente Cristina Kirchner, ora candidata alla vicepresidenza. Fernández ha ricevuto il 47%, più di quanto gli accreditasse qualsiasi sondaggio. Macri si è fermato al 32%. Il tutto condito da un’altissima partecipazione popolare