Ue, radici solide ma ora serve un salto di qualità. Formigoni (storico), “urgente mobilitare risorse straordinarie”

Il 9 maggio ricorre il 70° anniversario della Dichiarazione Schuman, che fu alla base della creazione della Ceca e poi della Cee. Si trattava di ridare la pace al vecchio continente reduce da due guerre mondiali. L’idea di fondo, spiega lo storico Guido Formigoni, era che "nessuno Stato europeo poteva pensare, nel nuovo mondo dei giganti, di affermare da solo i propri interessi". Oggi le sfide sono altre, ma non meno complesse: occorre un'azione coraggiosa per rispondere alla crisi generata dal coronavirus. "Il sovranismo si accontenta di propaganda sul 'prima noialtri', sul fare a meno dell’Europa: ma in fondo a questa strada i cittadini rischiano la delusione". L'Ue deve essere capace di mobilitare "risorse straordinarie per rilanciare il sistema sociale ed economico europeo così duramente provato". E se il 9 maggio diventasse una festività anche in Italia? "Un’idea da studiare..."

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“Nel 1950 l’Europa si trovava in una situazione di crisi, fisicamente ed economicamente devastata dagli effetti della Seconda guerra mondiale, e sul piano politico alla ricerca di una via per impedire il ripetersi degli orrori della guerra. In questo periodo buio, il 9 maggio il ministro degli Esteri francese Robert Schuman presentò il suo piano inteso a permettere all’Europa di raggiungere questo obiettivo, proponendo la creazione di istituzioni comuni per far sì che la guerra diventasse non solo impensabile ma anche materialmente impossibile. Le sue parole hanno cambiato il corso della storia e hanno posto le basi su cui la sua generazione e le generazioni successive hanno costruito l’Unione europea che conosciamo oggi”.