Ci sono degli spazi di libertà che ancora noi cittadini possiamo utilizzare per dare dei segni tangibili che la condivisione secondo le necessità ha un primato assoluto.
Nessuna riforma è a costo zero. Giustamente costa a coloro i cui interessi, spesso corporativi e settoriali, sono colpiti, ma costa anche perché un miglior funzionamento della giustizia, di cui c’è un evidentissimo bisogno, perché azzoppa il sistema Paese, significa corposi investimenti in personale e in infrastrutture. Si stanno conducendo esperimenti di giudizio tramite la cosiddetta intelligenza artificiale, ovvero tramite robot. In realtà la cultura della legalità passa attraverso le persone. Per questo bisogna essere fiduciosi, anche se il rischio di restare su un binario morto è molto, molto alto
Per i mezzi di comunicazione, informare è un dovere essenziale, un servizio imprescindibile perché il pubblico possa conoscere la realtà degli accadimenti e farsene un'opinione; ancor più quando si tratta di temi sensibili e decisivi, quali quelli connessi alla dignità della vita umana, della malattia e della sofferenza, della morte. Perciò, riteniamo di avere il diritto di pretendere correttezza e aderenza alla verità da parte di chi, per attività e impegno professionale, ci racconta le cose. Magari, dopo essersi accertato che le sue parole coincidano con la realtà!
Neanche più del rispetto delle scadenze per il rinnovo del commissariamento si preoccupa la Regione. Quello del Parco dei Colli Euganei dura da più di tre anni e il 30 giugno scorso è scaduta l’ultima proroga. E ancora non si sa se, e di quanto, sia stata decisa l’ulteriore, inevitabile proroga.
Di dazio in dazio le economie si chiudono sui Paesi d’origine, si allenta quello scambio diplomatico-commerciale che è comunque una delle forme storiche di colloquio fra i popoli. Chi è forte resta abbastanza forte. Chi è debole e rivolto all’export soffre di più. Per l’Italia, che ha già un’economia fragile e una domanda interna sottotono, sarebbe un ulteriore freno
In una situazione in cui è necessario tenere in ordine i conti pubblici e quindi le disponibilità finanziarie sono limitate, sono le scelte politiche a fare la differenza. Il vero problema italiano non è tanto la pressione fiscale in sé – anche se suona bene promettere di abbassare le tasse – ma l’enorme evasione e una distribuzione iniqua del prelievo, che penalizza le famiglie con figli e il lavoro. Bisognerebbe ripartire da qui