Ancor oggi resta necessaria la preghiera per il nostro Paese e per chi ci governa. Lo sa la grande liturgia, che spesso insiste nel farci pregare con questa intenzione. E lo sa la Comunità di Sant’Egidio, che ha promosso – giovedì 7 giugno, a Santa Maria in Trastevere – una veglia di preghiera per l’Italia, presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. Una preghiera non clericale, che si riprometteva di sortire un qualche effetto laico. Parlare di preghiera laica suona come un ossimoro e può valere solo in senso traslato. Ma parlare degli esiti laici di una preghiera per l’Italia si può e si deve.
Il futuro dell'informazione? Per non essere cancellata, deve ripensare le sue strategie. Ma la regolazione del web è una questione cruciale per la democrazia.
Quando la scuola è costretta a investire maggiormente sull’aspetto educativo (e quindi pedagogico) che sul versante dell’istruzione è naturale un calo nella preparazione degli studenti.
La validità di una istituzione non dipende dal decorso regolare di una azione sociale condizionata da una situazione di interessi, ma (anche) dal fatto che le azioni sociali siano ispirate a determinati “valori”, i quali, concepiti dagli individui, danno all’esistenza di un uomo in una società un “significato” sia dal punto di vista della propria comprensione di sé sia del proprio scopo nel mondo.
Dopo i continui colpi di scena e i continui rovesciamenti di fronte dei quasi tre mesi che sono passati dal voto del 4 marzo, stavolta non ci possono essere più sorprese né cambiamenti di idea. Un governo politico che più politico non si può, visto il ritorno alla grande del ruolo dei partiti e la presenza come vicepremier dei due leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini (che saranno anche ministri, il primo al Lavoro, il secondo all'Interno).
Fino a quando continuiamo ad inseguire la vita, mentre non la viviamo in tutte le sue sfaccettature? Consumiamo tutto, il tempo, lo spazio, le amicizie, il sacro e il profano, il passato, il presente e il futuro e la vita sembra sfuggirci dalle mani. Verbi come “rimanere”, “stare”, “esserci” non sempre fanno parte del nostro vocabolario. Mille impegni ci assorbono, la scena di questo mondo passa accanto a noi e non ci accorgiamo...
La “società orizzontale” priva di riferimenti altri e alti è quanto di più antidemocratico e superficiale possa esistere. Ogni ambito ha la sua funzione e garantisce l’equilibrio sociale. L’odio è l’antisocialità per eccellenza, la distorsione di ogni relazione autentica, la castrazione di ogni generatività. Tutti dovremmo rendercene conto. Noi cittadini comuni ma in primis loro. Quei rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero appunto rappresentarci e rassicurarci e che (è cronaca di questi giorni) sono corresponsabili (e in alcuni casi cause principali) del dilagare dell’odio