“Il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle persone con disabilità, deve rimanere al centro di qualsiasi sforzo per risolvere il conflitto in corso”
È un ottobre dedicato al Cantor quello che il Conservatorio di Musica “Cesare Pollini” ha in serbo per Padova: tutti e quattro i sabati del mese, alle ore 18.00, l’Auditorium di via Cassan proporrà infatti la rassegna ad ingresso libero “I concerti per solisti e orchestra di J.S. Bach”, occasione imperdibile per ascoltare lo splendido repertorio attraverso il quale il grande compositore tedesco ha portato l’amato modello vivaldiano (studiato con fervore) verso la forma moderna del concerto solistico.
Il Conservatorio di Musica “Cesare Pollini” prepara il secondo appuntamento della rassegna “I concerti per solisti e orchestra di J.S. Bach”, in programma tutti i sabati di ottobre, alle ore 18.00, presso l’Auditorium di via Cassan.
A Padova torna, con alcune novità e tante conferme, la stagione di prosa 2023-2024 del Teatro ai Colli di via Monte Lozzo 16. Un presidio culturale e sociale per la città, che ospita, oltre alle numerose rassegne teatrali per adulti, bambini e ragazzi, anche produzioni e festival delle associazioni e realtà culturali del territorio.
Non solo l’aggressione russa all’Ucrainae il riacuirsi dello scontro tra israeliani e palestinesi: decine di conflitti in questo momento in tutto il mondo ci ricordano ogni giorno che anche nel terzo millennio l’essere umano si ostina a fare violenza, uccidere e scannare il proprio simile.
Quella sera, il 9 ottobre 1997, da un sito decisamente improprio per uno spettacolo teatrale, nei pressi della diga del disastro del Vajont, nel versante riempito dalla frana, Marco Paolini squarciò un velo. Davanti ad un pubblico che si riparava dal freddo, in diretta su Raidue, rappresentò “Il racconto del Vajont”, conosciuto anche come “Vajont 9 ottobre '63 - Orazione civile”, il monologo teatrale che aveva lanciato nel 1993, a trent’anni dalla caduta di quella frana che aveva davanti. Con l’aiuto di una lavagna spiegò, finalmente, agli italiani la storia del Vajont, quali furono le omissioni, le forzature, le bugie e le responsabilità che generarono quella disgrazia. Un evento che ridiede dignità e fiducia ai cittadini e alle comunità colpite, stravolte
Pochi giorni fa, l’assegnazione del Premio Nobel per la medicina 2023 agli scienziati Katalin Karikó e Drew Weissman. Motivazione del prestigioso riconoscimento: avere gettato le basi per i vaccini a mRNA (RNA messaggero), che hanno reso possibili i vaccini anti Covid-19. Ma la storia dei vaccini a mRNA non inizia certo nei giorni convulsi della pandemia. Piuttosto, essi sono il risultato di decenni di studi teorici (peraltro, a lungo snobbati), che hanno rivelato la loro reale utilità quando più ne abbiamo avuto bisogno.