Silvia Stilli, portavoce dell'Associazione delle ong italiane, commenta la lettera di risposta che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato alle associazioni del Terzo settore, preoccupate per l'impatto che l'emergenza coronavirus avrà sulla prosecuzione dei programmi
Le fattorie didattiche che hanno chiuso in primavera a causa del Coronavirus possono ora riaprire con le proposte estive, favorite anche dai contributi statali per i centri estivi
Presentato il bilancio delle attività di Comune e terzo settore per far fronte all'emergenza alimentare. Raggiunte 6 mila famiglie con il pacco alimentare e 15.800 con i buoni spesa.
La notizia è arrivata proprio in occasione della Giornata internazionale della famiglia. A incoraggiare la partenza della fase due è giunto il contributo, previsto dal Decreto Rilancio, di 1.200 euro per la baby sitter in ogni famiglia che sarà spendibile anche per i centri estivi e per i servizi all’infanzia.
Una produzione leggermente inferiore al 2019, ma uve sane ovunque nel Veneto. Sui Colli euganei la siccità primaverile ha avuto un lato positivo nella minore presenza di patologie
Con il “lockdown” si sono azzerate le richieste della ristorazione e il prezzo è crollato. Per i produttori, però, tale calo non è giustificato. Cia Padova propone incentivi statali per chi acquista il latte made in Italy, il primo passo ora però è fare rete tra allevatori per spuntare un equo prezzo e non lavorare ancora in perdita
«In questi mesi abbiamo capito una volta in più quanto l’agricoltura sia importante: agricoltori, allevatori, pescatori hanno continuato a lavorare e a produrre cibo per tutti. Ma l’intero comparto ha ugualmente sofferto la forzata chiusura di mercati nazionali e internazionali, ristoranti e bar, hotel, agriturismi, mense, ristorazione collettiva, scontando cali di fatturato, a seconda delle filiere, dal 30 al 90 per cento. Alcune filiere agricole e della pesca sono state completamente azzerate. In Veneto gli imprenditori, e in particolare quelli che realizzano prodotti di qualità, hanno perso circa 500 milioni al mese nel periodo del lockdown. A queste realtà produttive vogliamo dire grazie, ma soprattutto dobbiamo garantire la possibilità di continuare a lavorare e a mantenere gli standard di eccellenza».
Le infestazioni da bostrico nei boschi veneti causate dai postumi della tempesta Vaia di fine 2018 sono sotto i riflettori di un progetto di monitoraggio regionale. Veneto agricoltura ha posizionato 70 trappole nel Bellunese, 15 nel Trevigiano e altrettante nel Vicentino per il bostrico dell’abete e altre 15 trappole in provincia di Belluno per il monitoraggio del bostrico del pino.