Alpi sempre più fragili, vulnerabili e instabili a causa della crisi climatica e del riscaldamento globale. Due gli indicatori che testimoniano quanto ormai sta accadendo ad alta quota: l'aumento ad un ritmo sempre più accelerato della fusione dei ghiacciai che stanno perdendo superficie e spessore, frammentandosi e disgregandosi in corpi glaciali più piccoli. E l’aumento di frane, valanghe di roccia e di ghiaccio e colate detritiche da aree deglaciate dovuto principalmente dalla riduzione dell'estensione e della durata del manto nevoso, dalla riduzione dell'area e dello spessore dei ghiacciai e nella degradazione del permafrost. È quanto denunciano Legambiente e il Comitato Glaciologico Italiano (CGI), che alla vigilia della giornata internazionale della Montagna nel report finale di Carovana dei ghiacciai in cui fanno il punto sullo stato di salute sulle montagne italiane, concentrando l’attenzione sulle Alpi.
Domenica 31 ottobre si apre a Glasgow la Cop26, la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici: che si concluderà il 12 novembre. I primi due giorni il confronto saà tra 120 capi di Stato e di governo, poi al lavoro ci saranno le delegazioni dei singoli Paesi. Due i temi principali sul tappeto: come contenere l’innalzamento della temperatura media globale entro 1,5 gradi e il finanziamento da 100 miliardi per aiutare la riconversione economica dei Paesi più poveri.
Il superamento dei limiti per il PM10 potrebbe comportare per l’Italia una multa miliardaria per inadempienza da pagare alla Commissione europea stimata tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro, e da qui è partita l’analisi della conferenza di Mid Term del progetto europeo Life PrePair, dedicato a sviluppare e monitorare misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico nel bacino padano che ha visto la partecipazione all’ambiente delle Regioni padane.
È un happy end quello di questa estate "tartafriendly". Ieri notte è iniziata la schiusa nel nido di tartarughe Caretta caretta a Jesolo e sempre ieri si è scoperto un altro nido - uova già schiuse - nel delta del Po, eventi positivi sia per le coste del nord Adriatico, sia per la salvaguardia di questa specie a rischio.
Il Monte Grappa è la 20° Riserva della Biosfera italiana MAB/UNESCO. Dopo un negoziato durato due anni, il Consiglio intergovernativo dell’UNESCO ha iscritto il territorio del “Monte Grappa” nella Lista delle Riserve di Biosfera MAB UNESCO. «Un nuovo gioiello nello scrigno del Veneto» ha commentato il Presidente regionale Luca Zaia.
La Marmolada si consuma troppo velocemente. La conferma arriva dalle misurazioni annuali condotte sulla fronte del ghiacciaio da geografi e glaciologi dell’Università di Padova: sui 9 segnali frontali si registra un arretramento medio di oltre 6 metri rispetto allo scorso anno, il volume perduto in cent’anni arriva quasi al 90%. Per sensibilizzare sul problema il museo di Geografia dell'Università di Padova dal 2019 porta avanti l’iniziativa “Misuriamo assieme il ghiacciaio della Marmolada”.
Le foreste pluviali di Africa e America sono in difficoltà: in trent’anni, a causa delle crescenti temperature e della deforestazione, hanno diminuito di un terzo la loro capacità di assorbire l'anidride carbonica. La denuncia arriva da un team di ricercatori di un centinaio di istituzioni che da 30 anni raccolgono e analizzano dati di 565 aree.
No alla “Piattaforma Teodorico” sul delta del Po. Le associazioni ambientaliste contro le trivelle in un'area protetta, hanno depositato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica perché è «un progetto che fa male al clima e va contro leggi nazionali e comunitarie»
I dati del dossier “Mare Monstrum” di Legambiente dicono che nel 2020 si è registrata una lieve flessione degli illeciti a danno di coste e mari, ma la pressione delle aggressioni criminali resta elevata. È cresciuto, infatti, il numero di persone denunciate e arrestate e quello dei sequestri. Il cemento abusivo spadroneggia e la pesca fuorilegge dilaga. Diminuiscono i reati legati al ciclo dei rifiuti e all’inquinamento