Marzo 1998. Ai Ministri dell’industria, del commercio e dell’artigianato e delle finanze, il parlamentare Mauro Paissan presentò un’interrogazione alquanto bizzarra, ma sintomatica di un’isteria che stava travolgendo bambini e genitori: «Diteci che fine hanno fatto le figurine dei calciatori Poggi e Volpi».
C’è un impulso ancestrale, inevitabilmente riconducibile alla sopravvivenza – nella caccia sia come preda, sia come predatore – se ancora oggi l’essere umano ha un adrenalinico rapporto con la velocità. Istintivo, famelico, fino a diventare ossessivo.
Per godermi un po’ di sano sport, sarei ben disposto ad abbandonare il divano per accomodarmi su una poltrona di un cinema, magari agée e sbiadita invece di quelle reclinabili moderne.