Per sua stessa ammissione, senza il costante contatto telefonico con la sua mental coach, durante le gare di Tokyo, probabilmente Marcell Jacobs non avrebbe al collo la medaglia d'oro dei 100 metri.
Se vi dicessi che un aumento del 10 per cento della pratica sportiva da parte degli italiani si potrebbe tradurre in un incremento di 34 miliardi di euro del Pil nel medio-lungo termine, come reagireste?
La campanella scolastica sta per suonare. Per alcuni è il passaggio da un ciclo di studio a un altro, nuovi insegnanti da conoscere, nuovi compagni di banco con cui crescere. Per altri è il proseguo di un cammino che riprende dopo le vacanze, tra abbracci ritrovati e confidenze estive. Ma la scuola non è, purtroppo, solo questo.
Nel mondo vivono 120 milioni di sfollati, molti di loro in situazioni difficili, costretti a lasciare il proprio Paese per guerre, carestie, attacchi personali.
A scuola si chiamava ora di ginnastica e di ginnastica, o meglio dell’idea di plasmare il corpo dell’atleta come luccicante biglietto da visita propagandistico, si alimentava l’ideologia di due dei tre Paesi che quell’anno si piazzarono sul podio dei Campionati europei di atletica leggera.
“Napoli-Fiorentina 1-3”. “Napoli-Empoli 0-1”. “Torino-Napoli 3-0”. “Napoli-Frosinone 0-4”. Emblematiche scritte apparse su alcuni striscioni nell’ultima partita in casa della squadra partenopea ex-campione d’Italia.
Quella di domenica 28 aprile per l’Inter fresca vincitrice dello scudetto è stata una partita-passerella con i giocatori del Torino usciti sconfitti 2-0.