A scuola si chiamava ora di ginnastica e di ginnastica, o meglio dell’idea di plasmare il corpo dell’atleta come luccicante biglietto da visita propagandistico, si alimentava l’ideologia di due dei tre Paesi che quell’anno si piazzarono sul podio dei Campionati europei di atletica leggera.
“Napoli-Fiorentina 1-3”. “Napoli-Empoli 0-1”. “Torino-Napoli 3-0”. “Napoli-Frosinone 0-4”. Emblematiche scritte apparse su alcuni striscioni nell’ultima partita in casa della squadra partenopea ex-campione d’Italia.
Quella di domenica 28 aprile per l’Inter fresca vincitrice dello scudetto è stata una partita-passerella con i giocatori del Torino usciti sconfitti 2-0.
In un appunto che (stranamente) non ho smarrito avevo annotato: martedì 16 aprile, accensione della torcia olimpica, cento giorni all’inizio dei Giochi di Parigi 2024
«I Mondiali di calcio hanno scandito i tempi della nostra vita». Chi di voi si riconosce in questa affermazione di Federico Buffa? Può valere anche per un Europeo, un campionato nazionale, una Champions League o una partita vista dal vivo.
Esattamente quattro anni fa, era il 24 marzo 2020, il Comitato olimpico internazionale ufficializzava, a causa del diffondersi della pandemia, il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, in programma proprio quell’estate
Quattro luccicanti medaglie al termine dei Mondiali indoor di atletica 2024, in scena a Glasgow, in Scozia, appena conclusi. L’Italia centra un eccellente terzo posto nella classifica a punti, la tabella che misura la profondità della squadra e il suo rendimento complessivo.
A Taranto sono ancora convinti che la stagione 1977-1978 sarebbe stata quella giusta per salire per la prima volta in Serie A (traguardo mai raggiunto ancora oggi nonostante i quasi cento anni di storia), se solo un pregiudicato in fuga non si fosse schiantato contro la vettura di Erasmo Iacovone, l’idolo calcistico locale anche se molisano d’origine, strappandolo dalla vita a soli 25 anni.