“La rivoluzione in Russia” titola in apertura la Difesa del 25 marzo 1917. Nei mesi successivi seguiranno numerosi aggiornamenti, fino a quando il 3 marzo dell'anno successivo si annuncerà che «i commissari del popolo hanno dichiarato alla Germania di cedere per il momento alla violenza e di accettare le condizioni di pace dettate dagli Imperi centrali».Acquista la prima pagina del 25 marzo 1917 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
Per una volta invece di leggere quali fatti la Difesa del popolo offre ai suoi lettori per capire il momento che l’Italia e la chiesa locale stanno vivendo, ci soffermiamo su un articolo che ripensa al modo con cui il settimanale si offre e al fine che si propone.Acquista la prima pagina dell'11 febbraio 1917 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
Dopo la sconfitta di Caporetto, nell'ultimo anno di guerra il ruolo della struttura ecclesiastica, dai vescovi ai preti ai cappellani militari, è essenziale per la tenuta del paese. La chiesa italiana comunque è quella, tra le europee, che rimane più fedele alla linea della Santa Sede evitando eccessi nazionalistici e bellicistici. Il suo ruolo viene affrontato nel nuovo corso della Societas veneta, che si apre sabato 18 febbraio con un ospite d'eccezione.
I pochi interventi di censura rilevabili sulla Difesa appaiono interessanti. Il primo, più vistoso, è quello del 3 dicembre 1916.Non meno significativo appare anche un taglio breve censorio sul numero del 20 gennaio 1918 quando si comunicano le condizioni poste da inglesi e americani per iniziare le trattative di pace. Quando fu il papa a fare la proposta, scrive la Difesa, «si trovò in lui l’amico della Germania, il conculcatore d’ogni diritto e chi più ne ha più ne mett...». Seguono cinque righe bianche. Anche le parole del papa, a quanto sembra, potevano danneggiare le sorti della guerra...Acquista la prima pagina del 3 dicembre 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
Venerdì 11 novembre alle ore 10.30 il parroco del Carmine mons. Alberto Peloso celebra nel sacello della Rotonda una messa in ricordo delle vittime del bombardamento austriaco che cento anni fa, in quello stesso giorno, tolse la vita a 92 persone. Alla sera quattro aeroplani austriaci nel giro di pochi minuti lanciarono dodici bombe sulla città. Undici non fecero alcun danno. Una però cadde all’ingresso del rifugio ricavato nel bastione della Gatta, in piazza Mazzini, che era inagibile perché allagato dalle piogge abbondanti nei giorni precedenti.Acquista la prima pagina del 19 novembre 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
Il settimanale stigmatizza il “cinema di varietà” che recluta a poco prezzo artisti da café chantant e “avanzi del teatro” per imbastire vicende che mettono in serio pericolo la pudicizia. Elogia invece “la maestrina di buon senso” che si rifiuta di portare la propria classe a vedere il filmato sulla presa di Gorizia: inclina l’animo alla violenza.Acquista la prima pagina del 15 ottobre 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
“La giornata delle tre guerre”: così la Difesa definisce il 28 agosto, giorno che resterà storico per la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania, a cui si unì la dichiarazione della Rumenia (Romania) contro l’Austria e della Germania contro la Rumenia. La dichiarazione fu voluta dagli alleati per coinvolgere completamente lo stato italiano nelle operazioni belliche in corso. Acquista la prima pagina del 3 settembre 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
“Le nostre truppe sono entrate a Gorizia. La disfatta degli austriaci. Oltre diecimila prigionieri catturati”: è questo il titolo a tutta pagina della Difesa del popolo del 13 agosto 1916. Ma il settimanale diocesano si sofferma la settimana successiva anche sul costo della guerra per il territorio giuliano (e come non pensare a quello dell’Altopiano?).Acquista la prima pagina del 20 agosto 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.
Mentre si annuncia il fallimento o almeno l’arresto della “spedizione punitiva” austriaca, il titolo di apertura è dedicato alla situazione del “fronte interno” in cui le classi abbienti non sembrano disposte ad alcun sacrificio davanti a centinaia di migliaia di soldati mandati a patire e a morire.Acquista la prima pagina del 2 luglio 1916 in formato ad alta risoluzione nel nostro e-shop.