Anche i familiari degli ospiti delle case di riposo attendono con ansia la loro Fase2. Consapevoli che il distanziamento sociale sia stato indispensabile per evitare che il contagio si diffondesse all’interno delle strutture, come è drammaticamente accaduto in alcuni casi, molti dei figli degli anziani ospiti delle case di riposo venete chiedono ora di poter far visita, pur con tutte le precauzioni necessarie, ai loro genitori.
Quando gli abbracci scarseggiano, ci dev’essere qualcosa di morbido da toccare, coccolare, accudire. Per i bambini appena nati è un bel modo per cominciare a scoprire il mondo, ma un pupazzo di pezza piace a tutte le età, al punto che per alcune persone anziane, specialmente le più fragili e smarrite, può essere una vera e propria compagnia, che rallegra la giornata e aiuta a comunicare. Simonetta Barbiero ne ha realizzati alcuni per gli ospiti della Fondazione Santa Tecla che da allora non se ne sono più sperati.
Dove non arriva lo Stato, da sempre, arrivano i nonni. Gli anziani da sempre rappresentano un pilastro nel welfare del nostro Paese, dove il welfare familiare colma tutte le carenze di quello statale. I contorni di questa peculiarità tutta italiana e i rischi delle conseguenze dell'epidemia sono stati illustrati dall’economista Ilaria Bifarini all’agenzia di stampa nazionale Dire.
Si è concluso lo screening sulla diffusione del contagio da Coronavirus nelle case di riposo del Veneto, promosso dalla Regione. I risultati sono stati resi noti ieri in una conferenza stampa dal presidente Luca Zaia e dall'assessore Manuela Lanzarin e parlano di 244 strutture su 330 libere dal contagio. Dopo la conferenza stampa, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno diffuso un comunicato nel quale chiedono quali misure saranno messe in campo in futuro e cosa è successo negli ultimi due mesi.
Per accorciare le distanze tra gli ospiti delle residenze per anziani e i loro parenti, la Fondazione Oic hanno attivato una collaborazione con Informatici Senza Frontiere, l’associazione attiva in tutta Italia e fondata 15 anni fa per colmare il divario digitale. La Onlus, che attualmente conta 12 sezioni regionali e oltre 300 progetti attivi in diversi Paesi, si propone di “favorire un processo di crescita, individuale o di gruppo, che porti ciascuno ad appropriarsi consapevolmente delle proprie potenzialità attraverso le conoscenze e le tecnologie informatiche”.
Nella Messa a Santa Marta, questa mattina papa Francesco ha pregato il Signore perché sia vicino alle persone anziane isolate o nelle case di riposo in questo tempo difficile.
La distanza, in certi momenti, pesa di più. Non poter trascorrere il giorno di Pasqua insieme ai propri cari è un piccolo grande dispiacere, che bisogna accettare per il bene di tutti, soprattutto degli anziani ospiti delle strutture di accoglienza. Il presidente dell’Opera Immacolata Concezione Andrea Cavagnis ha scritto una lettera a tutti i famigliari degli ospiti per rassicurarli: il loro affetto arriverà comunque a destinazione e i l’attenzione e la cura, all’interno delle strutture, non mancherà.
Consapevoli di non potersi sostituire all’affetto dei parenti, gli operatori della Civitas Vitae Angelo Ferro le studiano tutte per far sentire i loro ospiti vicini ai familiari. Oltre alle video-chiamate, è stato attivato il servizio “C’è posta per te” dove si possono inviare messaggi, video, fotografie e altro destinate ai propri cari. Per quanto doloroso, spiega la direzione della struttura, è il modo più sicuro per preservare gli ospiti dal contagio.
Un primo, moderato ottimismo smentito rapidamente dello scontro con la realtà. Fp, Fisascat e Fnp del Veneto, dopo aver sentito le dichiarazioni del governatore del Veneto Luca Zaia e dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin avevano salutato con favore l’impegno della Regione per la riduzione dei contagi nelle case di riposo. Ma dopo aver letto il piano presentato in conferenza stampa, le sigle della funzione pubblica, servizi e pensionati della Cisl Veneto hanno dovuto ricredersi.