Il futuro si disegna in classe

L'ultima tappa nel percorso inchiesta senza bussola all'interno di questo Veneto vasto senza confini, ma con tante potenzialità. Guardando verso l'Europa e specchiandosi al suo interno: senza una sfera di cristallo per conoscere il domani, è attraverso la scuola e i ragazzi che si può scommettere sulla giusta società del domani

La crescita? E’ una partita da giocare insieme

In un Veneto storicamente distante dal triangolo industriale italiano e nel quale sono mancate le grandi metropoli, quartier generale di banca e finanza, parte costante nell'economia regionale è rappresentata dal sistema cooperativo. Allora come oggi ha saputo resistere alla crisi guardando al territorio con modelli virtuosi e nuovi percorsi.

Il futuro del Veneto? Interconnesso

Se nel Veneto riconosciamo il suo essere territorio diffuso che, senza soluzioni di continuità, ingloba strade, persone e spazi, allora nel campo digitale e delle connessioni, non si può più parlare di smar city, ma di smart land. E per ragionare assieme il Veneto deve avere la giusta maturità culturale.

Una regione, tante religioni

Il veloce cambiamento sociale e demografico che sta caratterizzando il Veneto si riflette anche sul piano della fede. O, meglio, delle fedi. E chiede ai cattolici per primi lo sforzo di ripensare la propria immagine di chiesa a fronte di una presenza sempre più numerosa e organizzata di altri culti.

Federazioni e fusioni: solo insieme ci sarà futuro

Largamente superati i concetti campanilistici di "confine" propri di una mentalità passata, nel territorio veneto ci sono esempi virtuosi di un'unione diffusa. Dalla Federazione dei comuni del Camposampierese alla neonata realtà di Borgo Veneto, nella Bassa padovana: due sistemi efficenti di governance locale con un sguardo "alto" verso l'Europa.

Il Veneto sotto una montagna di cemento

L'area centrale del Veneto è caratterizzata dalla dispersione urbana, un modello nato negli anni Settanta e che ha portato sempre più a perdere i confini tra campagna e agglomerati urbani. Stesse tradizioni, medesimi modelli imprenditoriali sono nati dal contatto e dal dialogo di queste zone. Ora però il consumo del territorio non si arresta, mentre alle spalle rimangono macerie di capannoni ed edifici dismessi.