La mafia opera in Veneto con la cosiddetta strategia di “sommersione” evitando qualsiasi forma di manifestazione violenta tipica. Lo scrive nero su bianco la Direzione nazionale antimafia (Dia) nella relazione sull'attività svolta nel secondo semestre del 2018, trasmessa al Parlamento e presentata in Senato lo scorso 3 luglio.
Sono in crescita le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) sull’attività svolta nel corso del 2018 presentato a Roma lo scorso 11 luglio.
La corruzione danneggia tutti ed allarga i suoi spazi nel momento in cui ciascuno di noi abbandona il suo limitato spazio. Ai nostri giovani dobbiamo consegnare iniezioni di fiducia affinché il loro futuro possa essere pienamente vissuto a misura d’uomo, nel rispetto della dignità di ciascuna persona umana
Ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, filiera agroalimentare e racket degli animali. Sono i settori prediletti nel 2018 da ecocriminali ed ecomafiosi secondo i dati di "Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia", raccolti anche quest’anno dal Legambiente nel report annuale dedicato alle illegalità ambientali.
Dal 1991 ad oggi, sono stati emanati nel complesso 515 decreti ex art. 143 del Tuel (quasi tutti nei confronti di enti collocati in aree a tradizionale insediamento mafioso), dei quali 187 di proroga di precedenti provvedimenti. Il dato emerge dal rapporto di Avviso Pubblico “Lo scioglimento dei Comuni per mafia. Analisi e proposte” a cura di Simona Melorio, ricercatrice dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
La Regione del Veneto ha deciso di rinnovare con le Prefetture (Uffici territoriali del governo), l’Associazione Regionale dei Comuni (Anci Veneto) e l’Unione regionale delle province (Upi), il protocollo di legalità finalizzato a potenziare i controlli antimafia, a prevenire le infiltrazioni criminali e ad assicurare la legalità e la trasparenza nei pubblici appalti, in attuazione delle norme regionali per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso.
La “percezione” dell’opinione pubblica non è sufficiente per stabilire il livello di corruzione di un paese. Stati con bassi livelli di percezione non sono immuni dal fenomeno, quindi «tutti i paesi devono adottare misure concrete per prevenire e combattere la corruzione».
La Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Unioncamere) sottoscriveranno un protocollo d’intesa per avviare uno scambio di informazioni e dati sulle imprese e dati ambientali.
Sono 1 milione e 500 gli interventi ispettivi conclusi dai reparti della Guardia di finanza (GdF) tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019. Sono, invece, oltre 97 mila le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria. Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.