Scuole dell'infanzia e servizi educativi: come riaprire a settembre? Ecco la riflessione di Luigi Morgano, Segretario Nazionale Fism. Bisogna innanzitutto considerare i servizi 0-6 anni come un diritto ad essere educati e non esclusivamente come luoghi in cui portare i bambini per sgravare i genitori che lavorano. E ancora, servono indicazioni omogenee, ma è impensabile adottare una soluzione rigidamente identica per tutto il territorio nazionale. Non è una ristrutturazione solo degli spazi di apprendimento, ma anche di quelli relazionali. E ancora: quali criteri adottare per stabilire quali bambini possono rientrare? E come far fronte alla carenza di insegnanti in possesso del titolo di studio prescritto e come sostenere gli oneri economici connessi? La questione è quindi molto complessa, perché allora non prevedere già da ora una sperimentazione, in alcune realtà rappresentative del più ampio contesto italiano, ovviamente autorizzata, ben definita, tutelata, con una adeguata copertura economica per i costi che ne derivano?
I dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aggiornati al 30 aprile parlano di 53.904, contri i 61.230 del 29 febbraio scorso. Mai così vicini ai dati della capienza regolamentare. Diminuiscono anche i detenuti stranieri.
Un cartoon educativo per imparare a conoscere le buone pratiche per vivere il mare senza danneggiarlo. E' l'animazione realizzata dall'Università di Padova pensato per i piccoli, ma a che per i più grandi ospiti degli oltre 80 porti turistici italiani. si intitola "Vivi il mare responsabilmente". Una iniziativa che mira a stimolare i nostri comportamenti responsabili e a vigilare sul nostro mare e che rientra fra le tante altre opportunità che Darsena Le Saline e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova propongono anche alle scuole, come le visite al museo di Zoologia Adriatica Giuseppe Olivi o l’adozione di buone pratiche per vivere il mare senza danneggiarlo.
La quarantena è stata (e lo è tuttora) meno amara grazie alle piattaforme online, alla possibilità di accedere a una library sterminata di titoli tra film e serie Tv. E come ogni mese, dall’inizio dell’emergenza Covid-2019, vi proponiamo un approfondimento sulle novità in piattaforma. Il punto sul mese di maggio con la Commissione nazionale valutazione film Cei e l’Agenzia Sir.
I sindacati dei pensionati del Veneto, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, chiedono la regolarizzazione di badanti e colf, già proposta dalla ministra Teresa Bellanova. Secondo uno studio della Bocconi risalente al 2018, si tratta di 75mila lavoratrici domestiche in tutto il Veneto, il 60 per cento delle quali senza regolare contratto. Numerose anche quelle senza permesso di soggiorno.
In Veneto si registra la perdita di almeno 6 mila posti di lavoro la settimana ma «il numero – secondo Tiziane Barone, direttore di Veneto Lavoro – è destinato a salire velocemente dai 133 mila di fine dicembre ai 180 mila previsti a fine del primo semestre 2020. Da febbraio a oggi Veneto Lavoro calcola che si siano persi circa 10 mila contratti a tempo indeterminato e 60 mila contratti a tempo determinato, in particolare tra gli stagionali del turismo, del commercio e servizi, delle costruzioni e tra gli operatori della logistica».
Da lunedì 18 la Regione Veneto riavvia l’attività di Ceod, dei centri semiresidenziali per ragazzi e adulti disabili, tirocini sociali e occupazionali che rappresentano progetti alternativi per le persone più fragili. La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, il via libera alla riapertura di queste strutture diurne, dei laboratori protetti e dei progetti del “Dopo di noi”, dettagliando linee guida sanitarie e organizzative che gestori, operatori, famiglie, utenti e fornitori dovranno rispettare alla lettera.
Lanciata ufficialmente venerdì 8 maggio la campagna #vogliamofarescuola il cui obiettivo è affermare, con chiarezza e fermezza alle scuole, ai genitori, alle associazioni, agli enti pubblici e privati che «vogliamo fare scuola – dice suor Paola Murru conisgliera nazionale Fidae nell’apertura della conferenza stampa – perché ci mancano i ragazzi, le discussioni in aula, il rumore in cortile. Vogliamo fare scuola e questa è la nostra missione e sentiamo di doverla fare in modo nuovo con ancora più coraggio e passione e sentiamo l’urgenza di fare rete, sinergia, comunione per trovare insieme le strade e dare risposte concrete ai ragazzi e alle famiglie». Una campagna non è solo un appello, ma soprattutto una comunicazione di fiducia, di responsabilità. Una campagna che è un patto educativo.