La riattivazione della linea soppressa nel 2014 sarebbe, in realtà, per un periodo di prova di sei mesi e seguirebbe l’orario precedentemente in vigore, dalle 8 alle 14 con un interruzione centrale di almeno due ore. Troppo poco per valutare l'effettività utilità. Da qui la petizione con oltre 300 adesioni già sottoscritte. La raccolta firme procede fino a domenica 3 marzo nei seguenti punti: nel patronato della chiesa Santissima Trinità, San Lorenzo da Brindisi, San Filippo Neri, San Carlo, Sant’Antonino, nel supermercato In’s di via Perosi, nel fruttivendolo di via Viotti, nella palestra Ardor e nel bocciodromo in via Vermigli, nella pizzeria Sottocasa in piazzetta Buonarotti e anche nelle scuole del IV istituto comprensivo come la Zanella, Rosmimi, Salvo D’Acquisto e Quadrifoglio. Si possono chiedere ulteriori informazioni all'email: circolare.arcella@gmail.com
Musica, sorrisi, riflessioni, le parole di papa Francesco, il ricordo degli ebrei vittime dell'Olocausto. E poi ancora le testimonianze di chi vive il quartiere Arcella e si attiva per essere esempio di pace. In 400, partendo dal piazzale della stazione, hanno marciato passando dal cavalcavia Borgomagno e per via Buonarroti. Poi appuntamento finale allo stadio Colbachini con la firma sugli striscioni e la messa, nella chiesa di San Carlo, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla
Attraverso il sito Wownature.eu, realizzato da Etifor, spin-off dell'Università di Padova, il Comune invita i cittadini ad adottare un albero tra otto selezionati e piantarlo in una delle nove aree della città dove sorgeranno boschi urbani. Da metà dicembre, giorno del lancio dell'iniziativa, sono stati acquistati più di 1600 arbusti: un segno positivo di partecipazione attiva degli abitanti sensibili al verde e alla lotta contro l'inquinamento.
Era il 16 dicembre 1943, una giornata fredda, ma nitida e soleggiata, il tempo ideale per gli aerei degli Alleati dell'aviazione anglo-americana per scaricare bombe mortali. Erano le 13, ora di pranzo, e 72 aerei in sei minuti scaricarono sui binari della stazione ferroviaria e sulle case della prima Arcella duecento tonnellate di bombe. I morti in solo quella occasione furono duecento. Nei quasi due anni di terrore, il bilancio è il più grave tra tutti i quartieri della città: circa 400 morti e oltre 500 tra feriti e invalidi; le bombe radono al suolo il 90 percento degli edifici, compresi scuole e cimitero
Hanno contagiato le vie dell'Arcella, colorandole con numerosi dipinti. Da inizio aprile, i ragazzi della 2^ A e 5^ A della scuola Rosmini e gli alunni della scuola dell'infanzia Quadrifoglio hanno dipinto e poi affisso tante tavolette per colorare il quartiere e renderlo più artistico e più unito. Il progetto ha vinto anche il concorso "Io, Cittadino glocale. Dal mio quartiere ai diritti proclamati dall'Onu" e, lunedì 10 dicembre, gli studenti sono andati in "trasferta" in centro, all'Università per raccontare il loro progetto durante la Giornata internazionale dei diritti umani che celebra i 70 anni dalla firma della Dichiarazione universale dei diritti umani. L'esempio di come nel nostro piccolo possiamo contagiare di positività chi ci circonda, trasmettendo messaggi importanti
Ha aperto i battenti il 5 gennaio 1999 e ha visto passare quattro generazioni di clienti. Dopo 20 anni, Maurizio Ranzato, sua moglie Eda, e Michele Rizzato sono ancora lì, nel locale che si affaccia su via Guido Reni, in zona San Carlo. Gli sgabelli così come i divani, i tavoli, l’insegna esterna, l’arredamento e tutto il sapore d’Oltremanica sono praticamente gli stessi, due decadi dopo, su consiglio, al tempo, appositamente di un architetto inglese. Davanti ai loro occhi il quartiere ha cambiato forma, così come gli stessi residenti: il negozio d'abbigliamento Arcobaleno ha da poco chiuso i battenti dopo oltre 50 anni di attività, al posto del cinema c'è la sala bingo e si è appiattita la cultura del ritrovarsi al pub per chiacchierare e sorseggiare birra. Complice la nomea negativa della zona. Ma Maurizio ricorda una detto: “hai i clienti che vuoi tenerti” così tutti problemi e la negatività rimangono fuori dal Mc Gregor's.
Sapete che in giapponese esiste un’unica parola per indicare un accumulatore seriale di libri, spesso senza leggerli? È “Tsundoku”. In tedesco, invece, con un semplice lessema “Fernweh” si fa riferimento alla nostalgia che si prova per paesi lontani. Sono vocaboli “intraducibili”, ovvero parole di altre lingue che non hanno un corrispondente diretto in italiano e che per essere tradotte è necessaria una perifrasi più o meno lunga. Queste e molte altre sono apparse negli ultimi giorni di ottobre grazie all’iniziativa promossa dalla casa editrice Zanichelli che ha dato inizio a una campagna di sensibilizzazione sulla lingua, italiana e straniera. Direttamente sui marciapiedi.
Ci sono ancora le cicatrici del nubifragio di luglio, di alcuni alberi è rimasto solo il tronco o parte di esso, ma osservando più attentamente laddove c’era una sophora, ora sbuca un ragazzo gambe all’aria intento a fare una giravolta. All'interno del progetto UrbanArt, lo scultore trentino Gianluigi Zeni, ha plasmato una scultura su quello che rimane dell'albero.
All'interno del progetto "Arcella social factory" vincitore del bando Città delle idee, la cooperativa Orizzonti, che ha scelto come nuova sede uno stabile in Arcella, tra via Bernina e via Annibale da Bassano, ha deciso di salutare il quartiere con un murale. Realizzato dal collettivo Nsn997, l'opera si concentra sul senso del donare, condividere e intercambiare. Piccoli gesti positivi per una rivoluzione silenziosa.