Un progetto da oltre 60mila euro che ha visto unire gli sforzi dell'Università di Padova, del Comune, della fondazione Cariparo e della parrocchia San Carlo. Nel quartiere Arcella, finalmente, ci sono due aule da 72 e 26 poste a disposizione degli studenti universitari. Così, un quartiere in cima alle preferenze dei ragazzi per viverci, in continua e positiva metamorfosi, si lega ancor di più con la vita cittadina, offrendo un servizio a qualche chilometro di distanza dal centro universitario stesso, tradizionalmente riconosciuto.
La soddisfazione è negli occhi di don Diego Cattelan, da due anni all’interno della parrocchia e determinato a portare entusiasmo mettendo in pratica quella idea di “chiesa in uscita” di cui parla papa Francesco.
Domenica 30 settembre, l'associazione Le Mille e un'Arcella ha portato nel patio di via Zize e lungo la ciclopedonale, l'evento "Arcella Tales". Musica, arte, dibattiti, letture e riflessioni tra bambini e residenti con una precisa convinzione: prima di essere riqualificati, gli spazi urbani e i luoghi pubblici hanno bisogno di essere abitati
RiVivo il libro è il percorso alternanza scuola-lavoro ideato dal liceo artistico Modigliani di Padova con la cooperativa sociale Angoli di Mondo. Ogni studente delle classi terze del liceo sceglie un libro destinato all'oblio e realizza una nuova e personale copertina. Piccole opere d'arte in cui è profondo il senso del riuso e del riciclo, ma non solo: quest'anno l'asta di beneficenza sostiene l'acquisto dei diari scolastici della scuola media Briosco nel quartiere Arcella. L'asta è in programma domenica 30 settembre, ore 15, nei pressi della pista ciclabile di via Zize mentre l’esposizione con tutti i libri artistici è nell’atrio della scuola Briosco ed è aperta a tutti giovedì 27 e venerdì 28 settembre dalle 16 alle 20 e domenica 30 settembre dalle 15 alle 19.
Ultima testimonianza del villaggio costituito dalle dimore degli operai della vicina fornace Morandi, il casolare è da dieci anni espropriato dal Comune, ma lasciato a sé stesso. L'architetto Antonio Huaroto, che si è fatto portavoce di un gruppo di tecnici e del desiderio dei residenti, ha in mano un progetto per recuperare l'edificio dandogli una nuova vita
Ultima testimonianza del villaggio costituito dalle dimore degli operai della vicina fornace Morandi, il casolare è da dieci anni espropriato dal Comune, ma lasciato a sé stesso. L'architetto Antonio Huaroto, che si è fatto portavoce di un gruppo di tecnici e del desiderio dei residenti, ha in mano un progetto per recuperare l'edificio dandogli una nuova vita
Ultima testimonianza del villaggio costituito dalle dimore degli operai della vicina fornace Morandi, il casolare è da dieci anni espropriato dal Comune, ma lasciato a sé stesso. L'architetto Antonio Huaroto, che si è fatto portavoce di un gruppo di tecnici e del desiderio dei residenti, ha in mano un progetto per recuperare l'edificio dandogli una nuova vita
Se scavassimo una buca al centro dell'Arcella fino all'altra parte della terra, dove arriveremmo? Partendo da questa riflessione nasce l'intervento artistico di Fabio Roncato che, attraverso una serie di fotogrammi dell'oceano Pacifico, offre una lettura differente sul concetto di distanza all'interno di un quartiere in un momento storico dove la distanza stessa è percepita come demarcazione e barriera
Se scavassimo una buca al centro dell'Arcella fino all'altra parte della terra, dove arriveremmo? Partendo da questa riflessione nasce l'intervento artistico di Fabio Roncato che, attraverso una serie di fotogrammi dell'oceano Pacifico, offre una lettura differente sul concetto di distanza all'interno di un quartiere in un momento storico dove la distanza stessa è percepita come demarcazione e barriera
Se scavassimo una buca al centro dell'Arcella fino all'altra parte della terra, dove arriveremmo? Partendo da questa riflessione nasce l'intervento artistico di Fabio Roncato che, attraverso una serie di fotogrammi dell'oceano Pacifico, offre una lettura differente sul concetto di distanza all'interno di un quartiere in un momento storico dove la distanza stessa è percepita come demarcazione e barriera