Milleseicentoottanta. Sono le ore intercorse dal 9 marzo al 17 maggio, cioè quello spazio temporale semi-sospeso a tutti noto come lockdown. Oltre due mesi, 70 giorni, di saracinesche abbassate, luci dei negozi spenti, parchi chiusi, chiese vuote. Ma all'alba del 18 maggio, gradualmente, le maglie delle restrizioni si sono allentate: ecco come l'Arcella ha vissuto la prima settimana di "riapertura". L'importanza delle botteghe di prossimità, la messa festiva di domenica, la biblioteca, i parchi. E poi anche la festa di fine digiuno per gli arcellani musulmani. Ma c'è anche chi ha deciso di temporeggiare, chi ha chiuso e chi, purtroppo, non c'è più.
La rinascita sotto nuova forma come quella impressa alla ceppaia di un albero di Giuda all'Arcella che, al termine del ciclo vita e destinato all’abbattimento, è stato trasformato in opera come i residenti del quartiere hanno imparato a conoscere con con lo struzzo in via Guido Reni e con il ragazzo gambe all'aria all'interno del parco Milcovich. La scultura rientra nel progetto "Tessuto Urbano" realizzato da Teatro Invisibile grazie al bando "Città delle idee" ed è il prolungamento di UrbArt avviato nel 2018.
È stata collocata il 25 aprile del 1997, tra via Moretto da Brescia e via Guido Reni. Su di essa sono incisi quattro nomi, quattro vittime che hanno sacrificato la loro vita per la libertà.
Il 23 aprile di ogni anno, attraverso numerose manifestazioni in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, un evento patrocinato dall'Unesco per promuovere la lettura. Per l’occasione vi proponiamo cinque libri, cinque differenti letture sul quartiere Arcella per conoscere un po’ di più, storia, processi demografici, vitalità e aneddoti unici del quartiere a nord di Padova.
Coordinata dalla Caritas vicariale, la distribuzione mensile delle borse dei viveri prosegue “rimodellata” come le altre attività nonostante l'emergenza Covid-19: dalla seconda settimana di marzo, tramite servizio a domicilio, sono state consegnate circa 500 borse spesa a 350 famiglie arcellane. In parallelo non si sono interrotti i servizi forniti dai centri di ascolto che in questo periodo sono fisicamente chiusi, ma attivi telefonicamente
Un'iniezione di positività in questo momento delicato. Ilaria Tolin si è laureata il 18 marzo discutendo la sua tesi attraverso la webcam del suo computer. Un lavoro suddiviso in cinque capitoli sul quartiere a nord di Padova con focus specifico sulla cittadinanza attiva e riqualificazione urbana, realizzato al termine di diversi mesi passati girando per le strade, vivendo le realtà e intervistando associazioni e residenti. In attesa di poter festeggiare degnamente questo traguardo, appena la pandemia di Covid-19 sarà terminata
Attraverso un video si percorrono i luoghi della comunità e si raccontano le iniziative per far entrare nelle case delle famiglie isolate o dei singoli fedeli la dimostrazione che la comunità c’è, è vivida e lo vuole mostrare. Dalle telefonate quotidiane con chi è solo o ammalato, alla consegna domiciliare di prodotti alimentari. Padre Nando: «Sappiamo e siamo certi che tutto tornerà come prima»
Da mercoledì 25 marzo, numerosi volontari del progetto "Per Padova noi ci siamo" di Csv, Diocesi e Comune di Padova, hanno iniziato a distribuire gli schermi protettivi della Regione Veneto consegnandoli ai padovani con più di 74 anni e che hanno difficoltà a recarsi in farmacia. Un'occasione anche per sincerarsi della loro salute e per dar loro conforto. Con direttive e precauzioni rigide.