Insostenibile è l’opera. Insostenibile il metodo. Insostenibile rimane la stessa volontà! La struttura è quella al centro dell’attenzione regionale e nazionale della pista da bob di Cortina, per le Olimpiadi invernali del 2026, che abbiamo imparato a conoscere per la “telenovela” all’italiana, cui abbiamo assistito in questi mesi, con un tira e molla che alla fine ha fatto il gioco di economia, e volontà politiche da campagna elettorale. E potremmo dire che lo stesso discorso vale per anche il Ponte sullo Stretto di Messina.
Probabilmente è una cosa che facciamo poco se non mai, quella di fermarci a osservare un albero. Ci ha pensato un film francese La quercia e i suoi abitanti per la regia di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux, un autentico capolavoro “cine-arboreo” che val bene questa recensione meditativa.
L’ imbarazzo ci sta tutto, nel dover giustificare o condannare quanto sta avvenendo in queste settimane nelle strade venete. È lo stesso imbarazzo che si ha e si è avuto nel giustificare l’operato della figura di Robin Hood (letteralmente “uomo dei boschi”, mitico ladro gentiluomo), che ai nostri giorni qui potrebbe essere sostituito con “Fleximan” (che sta per uomo-flessibile, che abbatte gli autovelox).