Firmato un Protocollo d'Intesa fra WeWorld, organizzazione italiana che difende i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo inclusa l'Italia e il Ministero dell'Istruzione con un duplice obiettivo: contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e formativa e favorire un'educazione più inclusiva.
Secondo il nuovo rapporto Unicef/Wfp, 370 milioni di bambini nel mondo hanno perso in media il 40% dei pasti scolastici dalla chiusura delle scuole. Perdere pasti nutrienti a scuola sta minacciando il futuro di milioni di bambini fra i più poveri del mondo. La refezione scolastica non è solo vitale per assicurare nutrizione, crescita e sviluppo dei bambini, ma rappresenta anche un forte incentivo per i bambini, in particolare per le ragazze e coloro provenienti dalle comunità più povere e ai margini, a tornare a scuola quando non ci saranno più restrizioni.
Pubblicati i dati delle iscrizioni: seguono gli istituti tecnici, con il 30,3% delle iscrizioni, e i professionali, scelti dall'11,9% delle ragazze e dei ragazzi. In Veneto meno adesioni per i licei, preferenza per gli istituti tecnici.
La Giornata Mondiale dell'Educazione, 24 gennaio, quest'anno non può che occuparsi dei tanti bambini e ragazzi, 1,6 miliardi in tutto il mondo, che hanno vissuto la più grande interruzione dei sistemi educativi della storia. SOS Villaggi dei Bambini ricorda il suo impegno per i più fragili tra i giovani, quelli che vivono fuori dalla famiglia di origine, che l'Organizzazione sostiene nel percorso scolastico ma anche in quello della formazione continua e professionale, con un grande obiettivo: il loro benessere e la loro autonomia.
Gli effetti della pandemia da Covid-19 si sono fatti sentire pesantemente su tutto il sistema di educativo italiano limitando in modo allarmante il diritto all’istruzione, aggravando le disuguaglianze e creando situazioni di grave disagio tra la popolazione giovanile. Lo denuncia anche Sant’Egidio che ha realizzato una indagine, nell’ambito del progetto Valori in Circolo, selezionato da Con i Bambini all’interno del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’indagine ha preso avvio dall’esperienza diretta della Comunità che da diversi anni si occupa di sostegno scolastico nelle periferie con le “Scuole della Pace”. Insieme all'indagine la Comunità di Sant'Egidio lancia anche un decalogo da attuare nel breve medio tempo, per evitare che il bambino sia un cittadino dimenticato.
Prende avvio venerdì 22 gennaio alle ore 15 la quarta edizione di Nerd - Non è roba per donne? L'iniziativa dell'Università di Padova che ha l'obiettivo di avvicinare le studentesse degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado all'informatica per sviluppare le loro competenze digitali e contribuire a ridurre il divario di genere nell'ambito delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Primo appuntamento, on line, con testimonianze di studentesse e giovani ricercatrici dell'Ateneo.
«La scuola produce un bene essenziale per la collettività: il futuro. Lo fa, formando i cittadini che quel futuro stanno già scrivendo. Solo una classe dirigente con un respiro corto può pensare che la didattica a distanza sia sufficiente per garantire la produzione di questo bene». E' quanto affermano i promotori dell'appello "Aprite le scuole!". Perchè la scuola non è solo didattica,ma anche luogo di apprendimento collaborativo, di relazioni e di esperienze.
“C’è bisogno di scuola”: è lo slogan che lancia la comunità di sant’Egidio nel presentare i dati di un’inchiesta effettuata tra alunni di elementari e medie in Italiaall’interno del progetto “Valori in circolo”, progetto selezionato da "Con i Bambini" nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile - in 23 città italiane, fra cui anche Padova.
Sono oltre tremila le fattorie didattiche italiane che potrebbero oggi mettere a disposizione spazi per le lezioni dei ragazzi in modo da permettere di rispettare le misure di sicurezza anti contagio da Covid.