L’emergenza che stiamo vivendo ha imposto modalità nuove di fare scuola, in particolare con la cosiddetta “Didattica a distanza”. È un obbligo morale perché è il modo che noi abbiamo in questa fase di tener fede al patto educativo stipulato con le famiglie; ed è un obbligo imposto dalla normativa ministeriale. Ma come valutare il lavoro che stanno svolgendo i ragazzi? La Fidae ha organizzato due webinar, uno per la scuola primaria e uno per la secondaria di primo grado.
La didattica a distanza non tiene conto delle situazioni più vulnerabili, dei contesti difficili da un punto di vista sociale e familiare. Ragazzi e bambini già a rischio esclusione e dispersione scolastica con la didattica online rischiano ancora di più di essere esclusi. Sono le riflessioni fatte da Save the Children e da Sos Villaggi dei bambini. Gli studenti in contesti difficili non hanno mezzi per seguire la didattica a distanza. E bisogna aiutare chi vive in case famiglia, dicono le due associazioni. Situazioni di grande difficoltà che vanno risolte.
Il tempo del Coronavirus e la gestione delle scuole. In queste settimane si susseguono le richieste, da parte delle famiglie, ma anche dei gestori delle scuole, su alcuni aspetti di carattere organizzativo e anche economico. La didattica a distanza ha incontrato alcune difficoltà, soprattutto per le scuole con le fasce di età più piccole (nidi e scuole dell'infanzia). Oltre agli aspetti organizzativi si fanno avanti anche la questione delle rette. Su questi fronti Francesco Ciccimarra, Presidente nazionale AGIDAE e Virginia Kaladich, Presidente nazionale F.I.D.A.E. danno alcune risposte e puntualizzazioni.
Garante privacy su didattica online: «le scuole non devono chiedere consenso al trattamento dei dati. Vanno usati strumenti che abbiano misure a protezione dei dati». Attenzione in particolare ai minori per i quali, spesso, è la prima volta che accedono a tali piattaforme. E' necessario quindi che «anche quest’attività vada svolta con la dovuta consapevolezza».
Sei suggerimenti su come mantenere i contatti con i propri alunni nel periodo di forzata permanenza di ciascuno nella sua abitazione, proponendo attività compatibili con la situazione. L'importanza non solo del "cosa", ma anche del "come" proporre.
Giornata Mondiale Autismo: oggi anche la rubrica quotidiana #LaScuolaNonSiFerma che il Ministero dedica sui social alle esperienze di didattica a distanza, sarà dedicata al tema. La Ministra Azzolina:“«Celebrarla è oggi ancora più importante. La scuola da sempre impegnata su questo fronte. Per sostenere l’inclusione scolastica degli alunni con disturbi dello spettro autistico metteremo in campo azioni mirate – aggiunge la Ministra – a partire dal potenziamento degli sportelli dedicati che lavorano a supporto delle scuole». Per gli alunni e gli studenti con lo spettro autistico è disponibile anche uno specifico spazio con informazioni e materiali nel portale dedicato alla Didattica a distanza.
Continuare a sentirsi una comunità pensante che dialoga e riflette: è questo l’intento di molti incontri in streaming che stanno fiorendo in questo periodo di isolamento. Continuare a sentirsi comunità, a riflettere insieme e soprattutto cercare di interpretare insieme, genitori, insegnanti, educatori i segnali che emergono in questi giorni, in questo tempo sconosciuto e inaspettato, per dare poi degli strumenti concreti, un aiuto ai figli, grandi e piccoli. con questo intento Mani Tese propone un ciclo di incontri virtuali, "Il bello di restare" che si inserisce all'interno del progetto “Piccoli che Valgono!”, selezionato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Al primo incontro Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva ha fatto chiarezza su alcuni termini e concetti chiave, ma non mancano i consigli per i compiti e per trovare uno spazio comune di buona condivisione e convivenza. E perchè no, anche le serie tv possono essere di aiuto!
Rabbia, isolamento, socialità repressa, aggressività, impegni scolastici a distanza. Anche per gli adolescenti questo periodo è ricco di sfide, di cambiamenti, di domande. Cosa cercano? Di cosa hanno bisogno? I genitori dovrebbero aumentare lo spazio per ascoltarli. E per quanto riguarda la scuola, così diversa: come gestire i compiti? I tempi? Come aiutare i figli? Come ricreare un'alleanza scuola - famiglia? I genitori come possono aiutare i propri figli a far fronte agli impegni scolastici, ai compiti, alle lezioni ora che sono così diverse da prima? E la scuola come può valorizzare i ragazzi? Ecco qualche spunto di riflessione offerto da Anna Campiotti Marazza, psicologa, intervenuta all’incontro via streaming proposto dall’Associazione culturale Rosmini in collaborazione con le scuole della Fondazione Giovanni Paolo I di Mira VE e dell’Istituto Romano Bruni di Ponte di Brenta.
Sessioni formative rivolte a circa 150 docenti, in gruppi di 20, ciascuna per un monte ore di 17, suddivise in un’ora iniziale per "allenare e preparare" all'utilizzo della piattaforma, 12 ore di percorso formativo e 4 ore dedicate al confronto, approfondimento ed esercitazione (anche a piccoli gruppi) con la disponibilità del relatore ad approfondire eventuali punti e avere chiarimenti.E' la proposta dell'Assessore Donazzan per incrementare la formazione dei docenti in ambito digitale.