«Vento in poppa, caro padre vescovo»

Una famiglia, un parroco, un gruppo giovanissimi, un’insegnante di scuola paritaria, un’accompagnatrice degli adulti, una giornalista, un missionario, una volontaria Caritas, una religiosa: a loro abbiamo chiesto, a nome di tutta la diocesi, di consegnare al “padre vescovo” un augurio per il futuro.

26 anni di cammino per diventare una vera comunità

Rileggere un quarto di secolo di vita della chiesa padovana in cammino col suo vescovo Antonio, consente di cogliere l’unitarietà di un percorso che ha sempre posto al centro della riflessione la comunità dei credenti, vero soggetto di tutti i piani pastorali che si sono man mano succeduti fino a diventare il segno e la cifra più evidente della chiesa di Padova a cavallo tra i due millenni.Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito. 

«Alla fine il Signore farà vincere l’amore»

L’omelia del vescovo Antonio nel giorno del congedo dalla diocesi di Padova: «La vera, l’unica civiltà degna dell’uomo e che può assicurare il progresso è la civiltà dell’amore, non quella dell’egoismo e della prepotenza. E la carità è la testimonianza più alta di Dio: mantenetela sempre viva e operosa».Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito. 

Il saluto al vescovo Antonio. Diritto al cuore della sua gente

Dietro la “scorza dura” e il carattere forte, ha sempre manifestato un amore profondo per la sua chiesa e la capacità innata di stabilire relazioni intense con le persone: nelle visite pastorali, incontrando i lavoratori, dialogando nella loro lingua d’origine con i fratelli immigrati. Anche per questo non lo dimenticheremo, così come lui porterà sempre la nostra chiesa nel cuore.Per leggere l'articolo iscriviti gratuitamente al sito. 

Il vescovo Antonio e tutti quei chilometri macinati

Poteva, come scrive in una lettera alla diocesi il 21 settembre 2011, pensare di riposarsi dopo aver visitato, lungo 16 anni di ministero, tutte le parrocchie della diocesi. E invece è ripartito, con lo spirito del buon pastore. Interpellando il vicariato, il vescovo Antonio ha chiamato in causa la chiesa nel suo evolversi nel territorio. Questo ha dato tono ecclesiale, e non burocratico, alle visite.Iscriviti gratuitamente al sito per leggere l'articolo completo. 

Il saluto al vescovo Antonio. Un percorso di svolte guidate dal Signore

Un anno fa, alla festa di San Gregorio Barbarigo, il vescovo ripercorreva con i preti della diocesi il suo cammino. Dal seminario agli anni trascorsi a Roma, dal servizio diplomatico al ritorno in città per gestire un periodo denso di cambiamenti. «Quella da vescovo è un'esperienza che ha messo a dura prova la mia persona, facendo emergere doti ma anche carenze e difetti che prima non avevo percepito».Iscriviti gratuitamente al sito per leggere l'articolo. 

Il saluto al vescovo, la fotogallery

Domenica 21 giugno il vescovo Antonio Mattiazzo ha salutato, in una concelebrazione solenne in cattedrale, la diocesi che ha guidato per ben 26 anni. Presenti sacerdoti e laici, numerose anche le autorità civili e militari che hanno rivolto il solo saluto al vescovo, oltre alla comunità africana che ha voluto donargli un "kit" per la sua prossima missione in Etiopia nella prefettura apostolica di Robe. «Spero che il mio successore sia migliore di me – ha confidato mons. Mattiazzo ai giornalisti – la diocesi di Padova è complessa, ma la macchina è pronta basta guidarla». E ancora: «Spero che venga nominato presto, la voglia di partire è tanta».Per vedere la fotogallery iscriviti gratuitamente al sito.  

«Andrò come semplice missionario in Etiopia»

Il vescovo Antonio Mattiazzo ha scelto la festa di San Gregorio Barbarigo, occasione in cui il clero diocesano si ritrova per un momento di incontro e di festa, per annunciare – prima di tutto al suo presbiterio – la decisione maturata in merito al suo futuro, una volta che saranno accolte dal pontefice le dimissioni e annunciato il successore alla guida della chiesa di Padova. La festa di oggi anticipa il saluto che tutta la città per la diocesi tributeranno al vescovo domenica 21 con la messa in Cattedrale alle 17.Iscriviti gratuitamente al nostro sito per leggere l'articolo.