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Mappe | Mappe 06 – I dati personali – aprile 2022

domenica 10 Aprile 2022

Anonymous, web-attivisti schierati a colpi di “click”

Ernesto Milanesi
Ernesto Milanesi
collaboratore

È l’uso diverso dell’intelligenza artificiale: protagonismo che abbatte recinti e attivismo in nome dei diritti, con il pc come leva di conflitto con altri mezzi.

“Mr Robot”, la ribellione. Il produttore e regista Sam Esmail ha sceneggiato per Usa Network 45 episodi in quattro stagioni: il futuro premio Oscar Rami Malek veste i panni di Elliot Alderson, ingegnere al servizio della sicurezza informatica. Al lavoro per il colosso che monopolizza vite e coscienze alterna la vocazione da hacker che scardina ipocrisia e dominio. Dati nebulizzati, privacy sotto controllo, consumo di profitti. Uno scenario realistico, con il protagonista che confessa: «Non ho mai trovato difficile hackerare la maggior parte delle persone. Se li ascolti, li guardi, le loro vulnerabilità sono come un’insegna al neon avvitata nella loro testa». È il metodo con cui si può perfino scardinare la piramide inossidabile.

Indymedia, sito no global.Entra nel web il 24 novembre 1999 e rivoluziona il flusso dell’informazione. Con seattle. indymedia.org l’indipendenza mediatica si sposa immediatamente con i movimenti no global. Indymedia si è imposto come il primo, identitario e radicato “social network”. Una specie di evoluzione del fenomeno delle radio libere anni Settanta: decine di “nodi” in grado di documentare con foto, video, audio le “notizie” altrimenti escluse dalle pagine di carta e dai notiziari tv. Genova 2001, quando i diritti costituzionali sono stati sospesi, il media center alternativo al G8 era stato allestito proprio con i criteri di Indymedia: libero accesso per tutti. Ed è stata la migliore fonte di informazione per documentare tutto nel dettaglio: piazza Alimonda, la scuola Diaz, il lager di Bolzaneto.

Anonymous “in trincea”.Ha pubblicato i files della banca centrale russa, i piani di invasione dell’Ucraina, l’identità di 120 mila soldati di Putin, ilprofilo di Omurbekov Azatybek Asanbekovich, il comandante dell’unità 51460, 64esima brigata di fucilieri motorizzati, accusato del massacro di Bucha. Anonymous resta “in trincea” a modo suo, dopo aver mobilitato hacker e violatoarchivi di dati ultra-sensibili. È perfino entrato nel circuito della videosorveglianza del Cremlino. Ha sposato l’Ucraina, perché il collettivo cibernetico senza nome lotta da sempre contro le ingiustizie. Nato nel 2003, Anonymous mutua ilnome assegnato ai visitatori senza identità dell’imageboard in inglese “4chan” che si concentrava su anime e manga. Il simbolo scelto è la maschera di Guy Fawkes, cospiratore cattolico inglese che tentò di uccidere il re protestante Giacomo I nel 1605, divenuta famosa con il film V per vendetta. Nell’arco di vent’anni, Anonymous ha messo a segno decine di clamorose “intrusioni”. E in Italia ha attaccato fra gli altri Enel, Agcom, Trenitalia, Viminale e Expo 2015.

Se il sistema si arresta…Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning lo hanno dimostrato: il sistema operativo del potere si può sempre arrestare. E i “Panama papers”, con oltre 11 milioni di documenti confidenziali, hanno denudato 214 mila società offshore che facevano capo allo studio di Mossack Fonseca. Come sottolineava il giornalista del Manifesto Benedetto Vecchi «in una situazione dove la rete è̀ diventata medium universale, Assange ha intuito il potenziale controinformativo. Con un lavoro meticoloso di verifica delle informazioni, ha messo online documenti mai smentiti, senza mai mettere in pericolo la vita di nessuno». Eppure è rinchiuso a Belmarsh dall’11 aprile 2019 e rischia l’estradizione negli Usa.

Un monito d’attualità. Lo ha lanciato ancora nel 2016 Geert Lovink, teorico dei media e direttore dell’Institute of network cultures di Amsterdam: «Forse i computer sono macchine cristiane. Umberto Eco aveva ragione a proporre la distinzione tra Mac come computer cattolico e Microsoft come interfaccia protestante. Ma tutt’e due sono sistemi operativi cristiani. Le reti collegano, creano una comunità. Enfatizziamolo in questi tempi disperatamente nichilisti».

Due miliardi di computer nel mondo

I nostri pc sono i “nipoti” di Eniac, primo calcolatore elettronico costruito nel 1946 da John Mauchly e John Eckert: 18 mila valvole, pesava 30 tonnellate e occupava 140 metri quadrati. Oggi nel pianeta funzionano due miliardi di computer, mentre l’anno scorso ne sono stati venduti 341 milioni con Lenovo al top davanti a Hp, Dell e Apple. E il 2021 ha fatto registrare il più alto volume di distribuzioni di pc dal 2013.

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