Fatti
Da un Palazzo all’altro. “Sfrattato” dopo 15 anni dal Balbi (sede della giunta), Luca Zaia, neo-consigliere regionale della Lega, in rappresentanza di Treviso (circoscrizione in cui ha raccolto 47.539 preferenze), si è accomodato subito sullo scranno più alto del Ferro-Fini. Lo hanno eletto lunedì 15 dicembre, con 34 voti, gli esponenti della maggioranza formata da Carroccio, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc e Liga Veneta Repubblica. Diciassette le schede bianche depositate nell’urna dai consiglieri dell’opposizione: Pd, Avs, M5S, Civiche Venete per Manildo, Uniti per Manildo e Resistere Veneto (la formazione guidata da Riccardo Szumski, il quale ha presieduto l’inizio dei lavori). «Sarà un’esperienza nuova anche per me – ha sottolineato Zaia – Con le leggi votate dal consiglio lavoreremo per migliorare la vita dei veneti. Io comunque, sull’esempio dei presidenti delle Camere, assumerò una posizione terza: non voterò nessun provvedimento».
Vicepresidenti dell’assemblea sono il vicentino Francesco Rucco (Fdi, 34 voti) e il padovano Andrea Micalizzi (Pd, 17 voti). Il medesimo scarto di voti ha caratterizzato l’elezione dei segretari: il forzista berico Jacopo Maltauro e la dem veronese Anna Maria Bigon.
Con grande interesse si guarda ora ai primi passi della nuova giunta regionale, allargata da otto a dieci componenti, che è stata presentata sabato 13 dicembre dal presidente leghista Alberto Stefani, già dimessosi da deputato del collegio di Rovigo. Vicepresidente è lo jesolano Lucas Pavanetto (Fdi), assessore al turismo e al lavoro, che lascia il suo scranno nell’assemblea a Matteo Baldan, consigliere comunale a Mirano. La “guest star” della giunta è Gino Gerosa, direttore del Centro di cardiochirurgia all’Azienda Ospedale-Università di Padova, cui è stato assegnato l’assessorato alla sanità. Titolare delle deleghe alle imprese, al commercio, alle fiere e alla sburocratizzazione, è l’onorevole Massimo Bitonci, di Cittadella, che lascia l’incarico ministeriale di sottosegretario alle imprese e al Made in Italy. Torna pertanto in gioco anche il collegio uninominale Veneto 2-02 (Selvazzano Dentro) della Camera, che interessa 41 Comuni del Padovano, da Galzignano Terme a Trebaseleghe.
Assessore all’agricoltura e alle aree alte è Dario Bond, feltrino, dc fino al 1994, poi forzista e dal 2022 meloniano. Il suo scranno in consiglio viene occupato da Silvia Calligaro, vicepresidente della Provincia di Belluno. Un pacchetto pesante di deleghe è toccato a Filippo Giacinti (Fdi), che si occuperà di bilancio, personale, patrimonio e affari legali. Al Ferro-Fini gli subentra Enoch Soranzo, già vicepresidente nella passata legislatura. Il Comune di Albignasego verrà invece amministrato, fino alla prossima primavera, dal leghista Gregori Bottin.
Il sociale è stato affidato alla leghista trevigiana Paola Roma, già sindaca di Ponte di Piave. Che lascia il suo posto in consiglio a Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia di Treviso. Nella città del Giorgione la sostituta sarà la vicesindaca Marica Galante.
Valeria Mantovan (Fdi), polesana di Porto Viro, è l’unica assessora confermata rispetto alla giunta Zaia; si occuperà di formazione e cultura. Sul suo scranno consiliare si accomoda Fabio Benetti .
Trasporti e mobilità sono nelle mani di Fabio Ruzza, psicologo, veronese di Zevio, esponente di Fratelli d’Italia. Al suo posto in consiglio c’è Claudia Barbera, assessora alla cultura a Villafranca di Verona.
Assessore all’ambiente e alla protezione civile è la forzista Elisa Venturini, già sindaca di Casalserugo, al secondo mandato in laguna. Il suo scranno in Regione passa nelle mani di Mirko Patron, ex primo cittadino di Campodarsego. Sempre tra i berlusconiani, il segretario veneto Flavio Tosi, che puntava all’assessorato alla sanità, resta a Bruxelles a fare l’eurodeputato e fa spazio a Verona ad Alberto Bozza.
Urbanistica, identità veneta ed enti locali fanno parte del pacchetto di deleghe di Marco Zecchinato (Lega), già sindaco di Orgiano, che fa spazio a Morena Martini, già sindaca di Rossano Veneto. Martini è la consigliera delegata alla partecipazione giovanile e ai rapporti con il consiglio. Mentre Elisa De Berti, veronese di Isola della Scala, è consigliera delegata alle infrastrutture e all’attuazione del programma. Esclusa dall’assegnazione degli assessorati, la leghista trevigiana Sonia Brescacin ha aderito al gruppo Misto.
Il valzer delle poltrone. L’elezione di Andrea Micalizzi (Pd) in consiglio regionale, ha indotto il sindaco di Padova, Sergio Giordani, a nominare vicesindaco Antonio Bressa e ad aprire le porte della giunta a Luigi Alessandro Bisato, che ha lasciato il consiglio provinciale, di cui era vicepresidente. Si è congedata da Palazzo Santo Stefano pure la leghista Eleonora Mosco, che però resta a Palazzo Moroni. Stefano Peraro (Forza Monselice) reggerà il Comune della Rocca al posto di Giorgia Bedin (Lega), eletta in consiglio regionale, mentre Andrea Bombonati sostituisce a Carmignano di Brenta il sindaco Eric Pasqualon.