Rubriche | Terra terra
Un carro funebre che porta dignità in Africa
Nel giorno in cui Trump torna alla Casa Bianca e la tregua in Israele resta appesa a un filo, scelgo una buona notizia di casa nostra per rasserenarci.
Siamo a Treviso, dove domenica scorsa è partita la “Treviso Ndar”, un’impresa on the road per donare un carro funebre che serve a dare dignità a migliaia di africani. Avete letto bene: un carro funebre (dismesso per i parametri europei) che in Africa diventerà utile, per chi oggi è costretto a trasportare a spalle una salma per chilometri. Il merito è di Moustapha Fall, presidente di ConsiderAfrica odv, originario di Ndar guedj in Senegal, e dell’attrice e scrittrice trevigiana Francesca Brotto. Il giovane Moustapha è testimone del fatto che nella sua terra non esistono carri funebri motorizzati e molte famiglie devono noleggiare autoveicoli pick-up o carretti trainati da animali da soma per trasportare le salme al cimitero. Chi poi non ha disponibilità economica è costretto a trasportarsi la salma a spalla anche per dieci chilometri, com’è accaduto a Moustapha portando a spalle per cinque chilometri il corpo del padre. Così Francesca e Moustapha nel 2022 hanno dato il via al progetto per donare un carro funebre alla città natale di Moustapha. In questo momento il mezzo partito da Treviso, assistito da un altro mezzo simile di supporto logistico con quattro persone, è in marcia per un viaggio unico al mondo, visto che nessuno ha mai percorso prima seimila chilometri con un carro funebre. Già me la immagino l’espressione di chi si vedrà passare davanti questa singolare carovana “funebre” che passerà per la Spagna, il Marocco, fino ad affrontare il Sahara Occidentale. Da lì proseguiranno per Nowakchott in Mauritania, per terminare tra qualche settimana in Senegal a ‘Ndar guedj/Saint Louis la città sede dell’associazione Amis d’Enfance de Sindone, dove il mezzo funebre farà la “gioia” di molti.
Ultimi articoli della categoria
Link copiato negli appunti