Don Luigi Mazzucato, una vita dedicata ai poveri «patrimonio di Dio»

Giovedì 26 novembre è tornato alla casa del Padre don Luigi Mazzucato, dal 1955 al 2008 direttore infaticabile di Medici con l’Africa Cuamm. Una vita spesa e vissuta, con la gioia e la determinazione della fede, accanto gli ultimi dell’Africa dove l’organizzazione opera per il diritto alla salute di milioni di persone.
I funerali si svolgono lunedì 30 alle 11 in Cattedrale.

Don Luigi Mazzucato, una vita dedicata ai poveri «patrimonio di Dio»

«Dal nostro dolore, dalla morte stessa, dobbiamo impegnarci a far germogliare il bene. Solo in questo modo, la nostra sofferenza potrà acquistare un senso diverso, illuminato da Dio». Ricordiamo così, con le parole piene di fiducia e speranza (quanto mai attuali!) che ci ha affidato durante una delle ultime interviste, l’intensità umana e spirituale di don Luigi Mazzucato, dal 1955 al 2008 direttore e “anima instancabile” di Medici con l’Africa Cuamm, mancato giovedì 26 novembre tra le pareti di quella che è sempre stata la sua casa in via San Francesco 128 a Padova.

Lo ricordiamo con un grande sorriso accogliente dietro alla sua semplice, piccola scrivania di legno nella sede di via San Francesco, dove accanto al breviario stava sempre una pila di lettere che don Luigi, insieme a don Dante Carraro, autografava aggiungendo a penna un pensiero, un ringraziamento originale che si chiudeva con «un ricordo nella preghiera» a benefattori, amici e donatori di quella realtà caritativa, ormai conosciuta e stimata a livello internazionale, sgorgata dalla generosità della nostra chiesa diocesana.
Don Luigi Mazzucato, nato a Saccolongo (Padova) l’8 gennaio 1927, fu  ordinato sacerdote nel 1950. Nel 1955 conseguì la laurea in teologia presso l’università Gregoriana di Roma. Quando nel settembre del 1955 fu chiamato a dirigere il Collegio universitario degli aspiranti medici missionari (Cuamm) aveva 28 anni e il collegio ne contava appena cinque. Fin da subito fece suo quel motto evangelico “Euntes curate infirmos” (Mt. 10,6-8) che, scolpito sulla vetrata d’ingresso della sede, era stato scelto dai fondatori del collegio ad indicare le finalità e l’ispirazione di Medici con l’Africa Cuamm, il senso del suo esistere e lo scopo del suo operare. L’11 novembre 2010, in occasione dei sessant’anni del Cuamm, don Mazzucato ricevette la laurea honoris causa in istitutizione e politiche dei diritti umani e della pace da parte dell’università di Padova.

Lasciamo alle sue parole il profondo senso dell’amore per la vita umana e della radicata fede che hanno sempre alimentato il suo operare per gli ultimi, per i poveri dell’Africa. «Nei miei 110 viaggi in missione in Africa ho visto la povertà, la sofferenza. Ho provato l’angoscia, nel 1987, davanti al primo reparto di 40 letti per malati di Aids, all’ospedale di Aber in Uganda, tutti occupati, alcuni malati morenti e gli altri destinati a morire nel giro di due anni. Ho provato l’angoscia davanti alle vittime della guerriglia in Mozambico, alle chiese piene di cadaveri nel genocidio in Rwanda (1994), ai bambini malnutriti gravi in Etiopia. Ho sentito il grido straziante di una madre, in una notte a Catiò in Guinea Bissau, da un villaggio vicino, che piangeva disperata la morte del suo bambino. Ho visto le rovine provocate dai conflitti interni in Angola. Ho visto, più recentemente, l’estrema povertà in Sud Sudan e lo squallore di certi ospedali dove nessuno di noi avrebbe il coraggio di farsi curare e forse nemmeno di metterci un piede dentro».  

Il Cuamm

Sotto la guida di don Luigi Mazzucato, Medici con l’Africa Cuamm ha ospitato 280 studenti provenienti da 32 paesi del Sud del mondo e parecchie centinaia di studenti italiani. Parallelamente, in questi anni, con Medici con l’Africa Cuamm sono partiti più di mille medici e 300 tra infermieri e tecnici vari, con un impegno di servizio della durata media di 3-4 anni, alcuni anche per 8-10 anni o per tutta la vita.

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