La meta? Costruire relazioni tra parrocchie e catechisti

Quello di Thiene è uno dei vicariati di frontiera, per usare un termine molto attuale, quasi una enclave padovana all’interno della provincia di Vicenza e ai piedi dall’Altopiano. È ciononostante abbastanza esteso: 15 parrocchie e un’unità pastorale. Con la scelta diocesana di rinnovare l’iniziazione cristiana e per la necessità di informare e formare catechisti e accompagnatori, si è verificato un avvicinamento reale alla diocesi.

La meta? Costruire relazioni tra parrocchie e catechisti

Quello di Thiene è uno dei vicariati di frontiera, per usare un termine molto attuale, quasi una enclave padovana all’interno della provincia di Vicenza e ai piedi dall’Altopiano. È ciononostante abbastanza esteso: 15 parrocchie e un’unità pastorale.
Con la scelta diocesana di rinnovare l’iniziazione cristiana e per la necessità di informare e formare catechisti e accompagnatori, si è verificato un avvicinamento reale alla diocesi.
La scelta impegnativa di delocalizzare la formazione, portandola nei vicariati, è stata vissuta come segno di attenzione a chi è lontano dal centro, e premiata con una larga partecipazione. La competenza e disponibilità delle équipe, che si sono sobbarcate le lunghe trasferte dei corsi serali, meritano la nostra riconoscenza.

Oggi tutte le parrocchie stanno proseguendo nel rinnovamento della catechesi, molte con passo spedito, qualcuna con passo più lento, ma questo impegnativo cammino è visto da tutti come opportunità da non perdere.
Un passaggio importante è stata anche la costituzione del coordinamento vicariale della catechesi. La presenza a taluni incontri del nostro presidente e del vicepresidente del coordinamento pastorale vicariale sono un buon riconoscimento al lavoro svolto e un incoraggiamento a proseguire nella collaborazione fra le parrocchie e fra i vari ambiti della pastorale.
Ne sono segno gli incontri vicariali che si svolgono periodicamente fra accompagnatori degli adulti, fra catechisti, e anche fra accompagnatori e catechisti insieme. Il clima che si sta creando fra quanti seguono la catechesi, ad esempio, ha avuto un momento bello e arricchente con una serata conviviale in settembre in cui abbiamo insieme proposto “La bibbia in cucina”.

Il rinnovato cammino di iniziazione cristiana invita a costruire in vicariato una comunità di persone in cui chi è più “ricco”, di spazi o competenze, si mette a servizio degli altri

È positiva la collaborazione che si sta attuando con la pastorale familiare, cercando di non sovrapporre le date degli incontri che si propongono in vicariato e consentendo anche di armonizzare gli argomenti.
È bello sentirsi chiedere da una catechista di una parrocchia l’indirizzo di una collega di un’altra parrocchia, perché l’ha sentita raccontare come ha preparato un incontro e vuole proporlo al gruppo di bambini che segue. Molta strada rimane da fare, ma siamo sicuramente in cammino.

La meta è far sì che parrocchie e catechisti entrino in relazione superando la tentazione di chiudersi, sia nel caso ci si senta autosufficienti, sia nel caso ci si senta poveri di persone o di mezzi.
L’invito, cui la nuova iniziazione cristiana ci chiama, è costruire, anche in vicariato, una comunità di persone in cui chi è più ricco di spazi si rende disponibile a ospitare chi non ne ha, chi è più ricco di competenze si mette a servizio di chi ne è forse sprovvisto, le realtà molto piccole insegneranno la vicinanza, chi ha soltanto fede grande donerà la propria testimonianza.
Sarà il frutto della sequela a Cristo Gesù ed è la strada che sta evangelizzando e arricchendo noi catechisti per primi. Ricchi di tale dono potremo così riversarlo su quanti nella vita di tutti i giorni ci sono compagni di viaggio e su genitori o bambini che incontreremo.

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