Archeologia veneta: pochi fondi, tante idee

Magari qualche difficoltà di manutenzione c’è anche per i siti archeologici veneti, a causa delle ristrettezze delle risorse disponibili, ma ci sono anche tante idee per fare di questa scienza “noiosa” un allettante prodotto culturale. E, mettendo in rete tutte le risorse dei diversi soggetti, anche un possibile campo di nuovo sviluppo turistico ed economico per il territorio. Un ampio servizio sulla Difesa di domenica 6 luglio.

Archeologia veneta: pochi fondi, tante idee

Progetti e idee come quelle emerse in “Cura riparum” a Cervarese, tre giorni di studio sul fiume Bacchiglione che hanno offerto dimostrazione di quanto divertente e coinvolgente può essere utilizzare la storia, insieme all’ambiente, in questo caso fluviale, come spunto per visite guidate, passeggiate e biciclettate, laboratori di archeologia sperimentale, giochi sull’acqua e con l’acqua, banchetti d’epoca...
Il paesaggio attuale, troppe volte violentato da un’urbanizzazione invasiva, è ancora capace di utilizzare il passato, di cui l’archeologia è strenua conservatrice, per restaurare le proprie capacità vitali. A patto che si uniscano le forze, tra enti e associazioni, in vista di un comune progetto di tutela della memoria e di sicurezza ambientale.
Il campo di sperimentazione, che mira a rendere l’archeologia un “prodotto culturale”, continuerà e ha già una data prossima, con l’apertura, prevista a fine anno, della nuova sezione del museo del castello di Cervarese contenente le armi medievali recuperate dal fondo del fiume.
«Il fiume – sottolinea Alessandro Asta, della soprintendenza archeologica – è un palinsesto su cui si sovrappongono diversi paesaggi, da quello della navigazione all’attività molitoria, con gli antichi mulini scaglionati lungo le sue sponde, fino al paesaggio preistorico e romano che bisogna saper decifrare attraverso l’attività di estrazione e di trasporto delle pietre da cava dall’area vicentina fino a Padova, oppure la fluitazione del legname. Dall’anno prossimo è previsto al castello un laboratorio di archeologia sperimentale che punta alla ricostruzione delle piroghe monossili per verificare anche il loro reale impiego, come galleggianti di mulini o ponti galleggianti, oppure per la navigazione».

Sulla Difesa in edicola e parrocchia da sabato 5 luglio – e disponibile anche in abbonamento digitale on-line – un ampio servizio che tocca le ultime scoperte compiute durante i lavori nei cantieri dell'autostrada Valdastico Sud e i progetti del museo nazionale di Este per il bimillenario di Augusto. 

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