Con il maestro Achille Gallo il pianoforte diventa tastiera di interiorità

A inizio novembre, a casa Madonnina di Fiesso d'Artico, parte l'European piano open accademy diretta dal maestro Achille Gallo. L'accademia per giovani pianisti per un fine settimana al mese accompagnerà la crescita musicale a quella interiore per esprimere al meglio la propria musicalità.

Con il maestro Achille Gallo il pianoforte diventa tastiera di interiorità

Dopo il positivo assaggio estivo del masterclass pianistico che ha coinvolto, in una costruttiva settimana di lezioni, confronti, esibizioni, e di vita in comune, sei giovani pianisti, il maestro Achille Gallo dà vita, nella stessa sede di casa Madonnina a Fiesso d’Artico, alla “European piano open accademy”. Quella che prenderà il via l’8-9 novembre, dopo la selezione dei partecipanti, sarà un’accademia per giovani pianisti che per un fine settimana al mese, fino a maggio, potranno sperimentare “un altro modo” di suonare il piano rispetto alle tradizionali lezioni di tecnica esecutiva. «La casa di spiritualità di Fiesso – spiega il pianista – con la sua atmosfera conviviale e insieme di raccoglimento è il luogo ideale in cui sperimentare la mia concezione d’arte, erede di una lunga tradizione didattico-pianistica che è quella di Sigismund Thalberg, Beniamino Cesi, Florestano Rossimandi, fino a Vincenzo Scaramuzza, considerato uno dei più geniali didatti del nostro tempo, e al suo allievo Fausto Zadra, che è stato mio maestro all’Ecole internationale de piano di Losanna. L’idea portante che accomuna tutti questi maestri e i grandi pianisti che sono stati loro allievi oltre a Zadra, come Daniel Barenboim, Bruno Leonardo Gelber o Marta Argerich, è che non si può essere “dattilografi del pianoforte”, ma comunicatori. Questo significa che l’apprendimento musicale puramente tecnico non può essere separato dalla crescita umana. Bisogna attingere a una spiritualità interiore che fa diventare l’insegnamento pianistico qualcosa di diverso dal semplice mettere le mani sul pianoforte, schiacciare dei tasti e suonare dei segni scritti sullo spartito. Questa idea d’arte è non solo limitativa, ma anche noiosa».

Secondo Achille Gallo, che affianca un’intensa attività concertistica all’insegnamento nei corsi base della scuola musicale di Abano, l’accademia è un luogo formativo in cui «ci sforzeremo, mastro e allievi insieme, di mantenere la soggettività di ognuno tirando fuori il meglio di ciascuno, anche a costo di crisi interiori che portino a confrontarsi con i propri problemi. Problematiche tecniche, difficoltà neurofisiologiche che si possono superare affrontando i blocchi interiori, magari derivanti dalla mancanza di fiducia o da un modo sbagliato di accostarsi allo strumento. Sono blocchi che vanno rimossi perché ostacolano la piena capacità espressiva del musicista.

«Il mio approccio all’esecuzione pianistica – sottolinea ancora Gallo – come sostenevano Scaramuzza e Zadra, consiste nel canalizzare le proprie energie, tirar fuori la propria interiorità per esprimere se stessi attraverso la tastiera. La musica di ogni compositore passa attraverso la soggettività  di chi la esegue. È quello che viene definita l’intenzionalità dell’essere in ogni nota, che si ottiene attraverso una concentrazione totale, che fa diventare ogni brano eseguito diverso da qualsiasi altra esecuzione, pur nel rispetto del compositore».

Un altro tratto fondante dell’accademia nascente è la collaborazione tra gli allievi. Le lezioni individuali, di un’ora e mezza, possono essere seguite anche dagli altri giovani e poi tutti insieme ci si trova per una lezione collettiva e magari, a fine corso, per un’esecuzione pubblica. In questo modo la difficoltà di ciascuno diventa risorsa di tutti, non si crea competizione, ma una sinergia rispettosa, delicata, “evangelica”.

In fondo è questo l’approccio alla spiritualità che è la cifra stilistica della Madonnina di Fiesso, come delle altre due case diocesane a essa associate, l’hotel Park des Dolomites di Borca e lo Scoiattolo di Asiago: fare esperienza di Dio non nelle parole, ma nel modo con cui si è accolti e seguiti. Anche attraverso la cultura, che per ora è musica e che in futuro potrebbe essere anche poesia e arte figurativa.

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