Festival nazionale del teatro per ragazzi: al via l'edizione numero 35

Dalla rivisitazione della favola classica fino all’immaginazione che sconfina nel tempo. Il sipario del 35° Festival nazionale del teatro per ragazzi si alza al Piccolo Don Bosco di Padova «per nutrire con cibo sano il pubblico di domani».

Festival nazionale del teatro per ragazzi: al via l'edizione numero 35

Di anni ne sono passati esattamente 35, eppure il Festival nazionale del teatro per i ragazzi non ha ancora perduto la freschezza e l’entusiasmo, grazie all’impegno instancabile e alla passione per la fantasia portata sul palco da Renata Rebeschini, mente e cuore della rassegna da sempre nonché direttore artistico, e da Micaela Grasso, presidente dell’associazione Teatro ragazzi Calendoli.

E così con l’inizio dell’autunno riprende puntuale il Festival al Piccolo teatro don Bosco di via Asolo in zona Paltana a Padova, invitando ancora una volta grandi e piccoli a sedersi sulle comode poltrone e lasciarsi accompagnare dentro al magico mondo narrato da abili e poliedrici artisti. «Musiche, scene, colori, dialoghi – si entusiasma Renata Rebeschini – il teatro è un’arte molteplice che lascia spazio a ogni tipo di sensibilità: i bambini stupiscono sempre perché sanno cogliere particolari che noi adulti magari c’eravamo lasciati sfuggire. Loro vengono sempre volentieri, forse un po’ meno i genitori, mi si conceda di dirlo, perché sono molto meno preparati rispetto a una volta e risparmiano sulla cultura, non investendo sul presente».

Vent’anni fa il festival riempiva contemporaneamente due teatri, l’Antonianum in Prato della Valle e il teatro dei Colli alle Cave; oggi comunque si difende bene con tre spettacoli ogni fine settimana, il sabato alle 16, la domenica alle 10.30 e alle 16, sfiorando, se non addirittura raggiungendolo, il tutto esaurito. La nuova edizione, orfana per la prima volta del direttore artistico Paolo Poli prematuramente scomparso lo scorso anno, propone dieci spettacoli tutti diversi che spaziano dalla rivisitazione della favola o della storia classica (Hansel e Gretel - La favola del saper mangiare, Cenerentola folk, Il principe e il povero, Robinson Crusoe, l’avventura) fino alla narrazione grazie all’ausilio della tecnologia (Ma che storia!), di suggestive ombre e luci (Il libro delle ombre) o esperti burattinai.

«Non è facile trovare oggi opere belle e autentiche – spiega Renata Rebeschini – la produzione è molta, ma mi sembra che tanti artisti credano che ci voglia molto poco per accontentare un bambino e invece non è così, anzi. Servono molta più forza e capacità narrativa per tenere un ragazzo incollato alla poltrona e il pubblico di domani va educato con serietà e competenza. I bambini sono esigenti e la loro testa deve evolvere con cibo sano per la mente come può essere il teatro».

L’inaugurazione del festival è sabato 24 settembre alle 16 in compagnia della madrina Eloisa Passaro, schermitrice del gruppo Fiamme oro, due volte campionessa italiana under 14 e cadetto e medaglia d’oro a squadre in Uzbekistan. Lo spettacolo in scena il primo fine settimana di festival è Ma che storia! della compagnia Filorame di Palazzolo sull’Oglio (Brescia) che racconta di due uomini primitivi che escono dai graffiti della val Camonica e fanno la loro interessante scoperta sulla tecnologia di oggi; lo spettacolo punta l’attenzione sul valore delle relazioni umane. L’1 e il 2 ottobre la Settimo cielo di Roma e il Teatro d’ombre di Silvio Gioia presenteranno Il sogno di Henry, ambientato proprio nella valle dell’Aniene, terra d’ispirazione per artisti provenienti da tutto il mondo. L’8 e il 9 ottobre Hansel e Gretel - La favola del saper mangiare è portata sul palco del Bertold Brecht di Formia (Latina). Il festival continuerà fino al 27 novembre quando verranno conferiti il premio “Tesserine d’oro” al miglior disegno realizzato dai bambini presenti tra il pubblico, il premio “Padova. Amici di Emanuele Luzzati” al miglior spettacolo del festival e il premio “Rosa d’oro” assegnato dal pubblico. 

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