Clima caldo, tasse basse. Ci sono anche i pensionati tra i nuovi emigranti

Sono il 6,2 per cento gli italiani sopra i 65 anni che hanno lasciato l'Italia nel 2015. Il clima, le tasse ma anche la paura di furti e rapine sono tra i motivi del trasferimento. Nel Vicentino è nata la prima agenzia specializzata.

Clima caldo, tasse basse. Ci sono anche i pensionati tra i nuovi emigranti

Si parte per lavorare, fare ricerca, studiare.
Si parte anche, dopo la pensione, per vivere meglio e sfruttare i soldi maturati cercando un clima mite e una tassazione più vantaggiosa. Un fenomeno osservato dall'edizione 2016 del Rapporto Italiani nel mondo della fondazione Migrantes che quest'anno, grazie al contributo dell'Inps, ha approfondito nel dettaglio non solo il numero e la tendenza delle pensioni pagate all'estero ma anche le mete preferite dai pensionati italiani e stranieri nel 2015.

Sempre più pensioni pagate all'estero
Se per effetto delle varie riforme del sistema previdenziale il numero delle pensioni liquidate all'estero è diminuito dal 2003 a oggi, nel 2015 sono aumentate del 22 per cento le pensioni pagate in Spagna e in misura percentualmente ancor più elevata quelle pagate in Polonia (105,2 per cento), Romania (152,8 per cento), Bulgaria (223,6 per cento), Ucraina (307 per cento).
Sono poi ripresi i pagamenti di pensioni anche verso Grecia, Gran Bretagna, Austria; in netto calo invece i trasferimenti verso Francia, Belgio e Svizzera.

Andando a guardare le età, il Rapporto evidenzia come il 6,2 per cento degli italiani che hanno lasciato la nostra nazione nel 2015 abbia più di 65 anni. Tra questi 637 sono addirittura over 85 e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni, con Lombardia e Veneto che rappresentano in assoluto le prime due regioni in Italia come numero di partenze.

Da gennaio 2016 ad Altavilla Vicentina è operativa "Nuova Vita", agenzia specializzata in "viaggi-studio" (lunghe vacanze nelle diverse località per capire come si vive) e trasferimenti all'estero per pensionati.
«Siamo partiti nel 2016 – spiega il titolare Carlo Quipotti – ma da un paio d'anni ci eravamo attivati creando una rete di collaboratori nelle varie località che vengono proposte».
Un'esperienza unica in Italia, mentre sono molte le agenzie gestite da italiani e non a disposizione di chi vuole trasferirsi nelle mete prescelte. Nei primi dieci mesi di attività l'agenzia, che ha clienti che arrivano da tutta Italia ma soprattutto dalle regioni del Nord e del Centro, ha seguito 150 "viaggi-studio", una trentina dei quali si sono trasformati in veri e propri trasferimenti.

«Le mete più gettonate – spiega ancora Quipotti – sono le isole Canarie in Spagna per il clima mite, ma a dire il vero non tutti possono permettersele, seguite dal Portogallo, dove l'incentivo arriva dalla nuova legge che esenta dal pagamento delle tasse per i primi dieci anni i residenti "non abituali". Chi ha a disposizione un budget più limitato sceglie invece la Tunisia e la Bulgaria».

Le ragioni che spingono a partire
Mete in Europa, ma anche al di fuori. A spingere un pensionato a partire sono soprattutto il costo della vita e i vantaggi di una pensione ricevuta all'estero al lordo delle tasse e con imposizioni fiscali, nei paesi di destinazione, più favorevoli. A questo si deve aggiungere la richiesta di sicurezza.

«Non ci credevo neppure io – conferma Quipotti – ma il pensionato che vive solo ha paura dei furti in casa, delle rapine, e cerca per questo zone più tranquille dove risiedere. Le Canarie e il Portogallo ma anche la Bulgaria da questo punto di vista danno molte garanzie con una legislazione più severa che in Italia».

Single, in coppia, con o senza figli. Non c'è differenza tra i pensionati che si trasferiscono. Chi rinuncia lo fa di solito per i nipotini.
«Sono loro a frenare la partenza, soprattutto se sono piccoli, due o tre anni. Chi ha figli ventenni invece parte e molti di loro hanno già figli che vivono o studiano all'estero».
Spesso non si si sceglie la meta di residenza dopo il primo "viaggio-studio", racconta Quipotti, appena rientrato in Italia dal Portogallo: «Ho una coppia che è appena tornata da Lisbona ma a gennaio ripartirà per l'Algarve, regione a Sud della capitale sempre in Portogallo. Anche chi sceglie le Canarie prima prova Tenerife poi magari si sposta anche a Lanzarote».

Una scelta maturata di solito da persone o coppie che hanno una pensione superiore ai 1.200-1.300 euro.
«Sono poche, almeno dal nostro osservatorio – conclude Quipotti – le persone con una pensione molto bassa che si rivolgono a noi, anche se abbiamo il caso di una donna, vedova, che gode della sola pensione di reversibilità del marito di circa 500 euro al mese e che sta pensando di lasciare l'Italia per la Tunisia. Ero convinto che proprio per questo la Bulgaria, dove si vive bene con 7-800 euro al mese avesse successo. Per ora invece non è stato così».

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