La buona scuola, primi bilanci

Un miliardo di euro per la Scuola Digitale di cui 350 milioni già stanziati, nuovi fondi per l'edilizia scolastica, 90 mila insegnanti assunti nel 2015 e circa 64 mila posti nel concorso bandito nel 2016. Questi sono i numeri del primo bilancio dall'attuazione della legge "La Buona Scuola".

La buona scuola, primi bilanci

Un anno fa, il 9 luglio 2015, era approvata la riforma dell’istruzione chiamata “La buona scuola”. Dopo un anno s’inizia a fare un primo bilancio. «Stiamo dando attuazione a una legge che interpreta una precisa scelta e una priorità del Governo: scommettere sull’istruzione» - dice il ministro Stefania Giannini, che aggiunge - «Con la Buona Scuola è iniziato un progetto di investimento sul capitale umano del nostro paese, nella convinzione che questa sia la leva più efficace per consentire ai nostri giovani di affrontare le sfide della modernità».
Tra le misure attuate vi è l’alternanza scuola lavoro, ora obbligatoria, per dare esperienza ai giovani e far emergere le loro potenzialità, i lavori per l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche con 40 milioni stanziati, l’attuazione della “Scuola digitale” con un miliardo di fondi stanziati in reti Wi-Fi, preparazione dei docenti e nuove tecnologie, un piano assunzioni imponente con 90 mila assunti nel 2015 e 64 mila posti liberi nel concorso del 2016 e infine la Rav ( Rapporti di autovalutazione) con l’obiettivo di mettere in chiaro limiti e potenzialità delle scuole.

Ecco in dettaglio i punti salienti.

L’alternanza scuola lavoro per la prima volta è obbligatoria e comprende 400 ore nell’ultimo triennio per gli istituti tecnici e 200 ore per i licei. Sono stati stanziati 100 milioni per questo progetto che vuole formare i nuovi lavoratori e indirizzarli nelle scelte future.
Il Ministero ha creato “L’anagrafe per l’edilizia scolastica”, con lo scopo di far conoscere le reali condizioni strutturali dei vari istituti. I fondi indirizzati all’ammodernamento e agli interventi antisismici si aggirano sugli 80 milioni, senza contare gli oltre 900 milioni per i lavori iniziati nel 2015 e tutt’ora in corso.
Tra i temi del decreto legge, la “Scuola digitale” è uno dei punti più importanti e sul cui si concentrano i maggiori sforzi. Un miliardo è stato stanziato e nei primi sei mesi il 60% del progetto era avviato. 88 i milioni per la rete Wi-Fi per coprire 20 mila plessi, 27 milioni spesi nella formazione dei docenti e 140 milioni per gli ambienti digitali.
90 mila assunzioni nel 2015: questo il dato diffuso dal ministero, il più alto degli ultimi vent’anni. Insieme a questo piano straordinario di assunzioni segue un concorso per riempire 64 mila posti. Inoltre il ministero ha attivato un piano per le assunzioni del concorso del 2012 per l’infanzia.
Nel novembre del 2015 sono arrivati nelle scuole i Rav (Rapporti di autovalutazione) in cui dovevano segnalare i punti di forza, ma anche le debolezze dell’istituto. Emerge che l’obiettivo principale è migliorare i risultati scolastici degli studenti; seguono i risultati delle Invalsi, le competenze di cittadinanza e  i risultati all’università.

Federico Patron

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