A Sant'Eulalia di Borso del Grappa il giubileo è doppio

L’anno giubilare dedicato a sant'Eulalia, chiesto e ottenuto dal vescovo Mattiazzo, sta portando nella parrocchia in comune di Borso del Grappa la riscoperta delle fede da parte di chi viveva al margine della comunità.

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A Sant'Eulalia di Borso del Grappa il giubileo è doppio

Domenica 14 febbraio il vescovo Claudio è a Sant’Eulalia, in comune di Borso del Grappa, nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della consacrazione della chiesa parrocchiale. Durante la messa delle 10 don Cipolla benedice l’immagine scultorea giunta per l’occasione dalla Spagna, terra d’origine della patrona.

Nel giorno della sua festa liturgica, il 10 dicembre, la statua sarà traslata in una cappella laterale, momento che segnerà la conclusione dell’anno eulaliano appositamente indetto, inaugurato nella commemorazione della martire del 2015. La chiesa, ricostruita alla fine del 1700, vanta in realtà origini più lontane: sarebbe addirittura la terza più antica della diocesi, essendo citata in documenti del sesto secolo. È una delle due sole in Italia dedicate a sant’Eulalia e l’unica della diocesi ad aver conservato il titolo pievano di chiesa matrice. Da essa, infatti, hanno avuto origine ben 14 parrocchie, oggi divise tra la diocesi di Padova e Treviso, che nei prossimi mesi si recheranno in pellegrinaggio a Borso.

Anche in virtù di tali peculiarità, il vescovo Mattiazzo aveva richiesto e ottenuto da Roma, per quest’anno, la concessione a Sant’Eulalia dei benefici giubilari: «Già noto un aumento esponenziale dei fedeli che si accostano al sacramento della riconciliazione – sottolinea il parroco don Manuel Fabris – Ogni settimana c’è una giornata di spiritualità con la possibilità di confessarsi, l’adorazione eucaristica e la celebrazione della messa, così da ottenere l’indulgenza plenaria. La partecipazione è elevata da tutto il circondario».

Per l’anno eulaliano si stanno mobilitando persone ai margini della vita parrocchiale. Un primo frutto della ricorrenza è, dunque, la riscoperta del valore, religioso e sociale, dello stare e lavorare insieme: «Soprattutto, però, auspico una riscoperta della nostra patrona e del suo carisma, a partire dalla sua scelta di servire il Signore fino in fondo e di testimoniare la sua fede senza paura. Tutte le iniziative in programma mirano a interrogare le persone sulla loro scelta di vita cristiana. L’obiettivo è far comprendere a questa comunità che essa ha ricevuto una fede dalle radici molto profonde e ora ha il compito di rinnovarla e tramandarla a sua volta, camminando verso il Signore così come ci viene indicato dai santi, in particolare da Eulalia».

In avvento è stato distribuito a tutte le famiglie una pubblicazione che spiegava come applicare ai nostri giorni l’esempio della martire. Ora, in quaresima, i temi eulaliani si intrecciano con quelli del giubileo della Misericordia: «Propongo un percorso di catechesi per adulti che, su indicazione di papa Francesco, sia il più possibile concreto e spieghi come mettere in pratica le opere di misericordia nella vita quotidiana». Culmine delle celebrazioni per il bicentenario sarà il fine settimana del 2-4 settembre, anniversario della consacrazione, che si concluderà con la messa presieduta dal patriarca Francesco Moraglia. In quei giorni don Fabris presenterà un suo libro sulla storia della chiesa di Sant’Eulalia e una trentina di ragazzi metteranno in scena la vita della patrona.

Inoltre saranno ospiti a Borso le due confraternite spagnole che curano il culto rispettivamente di sant’Eulalia e san Bernardo di Alzira, compatrono della pieve. «Sigleremo un gemellaggio ufficiale, dopo che in estate visiteremo a nostra volta queste due realtà, con il pellegrinaggio parrocchiale a Merida e Valencia sulle orme dei due santi. Il gemellaggio assume un significato speciale alla luce del fatto che in questa zona della Pedemontana si venerano diversi santi iberici, come Pietro d’Alcantara, Eurosia e Rosa da Lima, la cui devozione ha avuto origine, forse, da popolazioni visigote passate di qui. La stessa pieve di Sant’Eulalia fu retta, nel 17° secolo, da almeno tre religiosi spagnoli». Nel corso dell’anno, un altro importante appuntamento sarà il 12 giugno, centenario del voto alla patrona grazie a cui gli abitanti di Sant’Eulalia evitarono il dramma dei bombardamenti e dello sfollamento.

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