Festival Biblico. “Nel segno di Giona” per riflettere su amore, perdono, misericordia...

Festival biblico Tra gli eventi c’è lo spettacolo del progetto Teatrocarcere del Due Palazzi Noi Padova

Festival Biblico. “Nel segno di Giona” per riflettere su amore, perdono, misericordia...

“Agape”, cioè la forma più espansiva dell’amore, è il tema della 20a edizione del Festival biblico nel cui programma dell’edizione di Padova – dal 6 al 12 maggio tra provincia e città – si colloca anche lo spettacolo del progetto Teatrocarcere del Due Palazzi intitolato “Nel segno di Giona”. Un evento teatrale in due date, l’8 e 9 maggio, di e con le persone detenute cui seguirà poi l’incontro “Per un nuovo umanesimo della giustizia”, un confronto e dialogo con il pubblico sul tema della giustizia, tramite un percorso filosofico e uno biblico, con Umberto Curi, autore di Il colore dell’inferno e fratel Emiliano Biadene, priore della Comunità monastica di Cellole e biblista, che ha esperienza pluriennale come volontario nel carcere di Alta Sicurezza di San Gimignano. «Il teatro e i temi biblici – racconta Cinzia Zanellato, regista e formatrice del progetto Teatrocarcere – diventano occasione non tanto o non solo per fare uno spettacolo, ma per creare delle risonanze fra le esperienze di vita delle persone detenute e i temi esistenziali che vengono proposti nella narrazione biblica. Giona nel ventre della balena è per i detenuti l’esperienza di isolamento assoluto, quando devono venire a contatto con le proprie interiorità e contraddizioni e quando devono rivedere la propria storia di vita». Il tema dunque è quello dell’amore, ma anche quello del perdono e della misericordia con forti risonanze anche sugli spettatori. Temi difficilissimi e complessi all’interno del carcere, con una forte valenza. «Si parte da un disorientamento iniziale di Giona che sente di dover rientrare in se stesso, nella profondità e poi sente di uscire da se stesso e andare oltre, accettando una volontà che è di misericordia – continua la regista – Aspetti che riguardano un po’ tutti noi, ma nella interpretazione e lettura che possono fare le persone detenute diventa qualcosa di molto vivo. Per lo spettatore invece si apre la domanda: come accogliamo la persona detenuta che ha fatto un percorso di cambiamento? È come tenere in vita dei semi di cultura che parlano di pace, condivisione, comunità. Il teatro in questo momento può fare questo: ricreare comunità attorno ad alcuni temi urgenti». Lo spettacolo si tiene in entrambe le date nell’auditorium del Carcere Due Palazzi, con inizio alle ore 13; è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria inviando una mail a teatrocarcere2palazzi@gmail.com entro il 20 aprile. Per il programma completo della 20a edizione del Festival biblico – che si svolge a Vicenza, Catania, Genova, Alba, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto, Chioggia e Treviso – si può visitare il nuovo sito festival biblico.it

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