Carcere, tassi di affollamento record dovuti all'aumento delle pene

Rapporto Antigone. Nell’ultimo anno le presenze sono cresciute di 331 unità al mese. Un detenuto in carcere costa 150 euro al giorno a fronte di 50 euro per la misura alternativa. E chi ha fruito di misure alternative ha un tasso di recidiva 3 volte inferiore

Carcere, tassi di affollamento record dovuti all'aumento delle pene

Al 31 marzo 2024 erano 61.049 le persone detenute, a fronte di una capienza ufficiale di 51.178 posti. Lo si legge nel XX Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, che attesta una crescita delle presenze in carcere, ancora più sostenuta nell’ultimo anno. Dalla fine del 2019 alla fine del 2020, a causa delle misure deflattive adottate durante la pandemia, le presenze in carcere erano calate di 7.405 unità. Ma sono subito tornate a crescere. Prima lentamente, con un aumento delle presenze di 770 unità nel 2021, a cui però è poi seguita una crescita di 2.062 nel 2022 e addirittura di 3.970 nel 2023. Nell’ultimo anno dunque la crescita delle presenze è stata in media di 331 unità al mese, un tasso di crescita allarmante, che se dovesse venire confermato anche nel 2024 ci porterebbe oltre le 65.000 presenze entro la fine dell’anno.

I tassi di criminalità non giustificano l’affollamento carcerario

Le cause della crescita dipendono dalla maggiore lunghezza delle pene comminate e dalla minore predisposizione dei magistrati di sorveglianza a concedere misure alternative alla detenzione o liberazione anticipata, ma anche all’introduzione di nuove norme penali e pratiche di polizia che causano un aumento degli ingressi. Secondo il rapporto, infatti, i tassi di criminalità non giustificano l’affollamento carcerario. Infatti, dal 1 gennaio al 31 luglio 2023 sono stati commessi in italia 1.228.454 delitti, il 5,5% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, secondo i dati istat che riportano i delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria, negli ultimi 9 anni vi è stato un continuo decremento nei numeri. Solo durante il biennio 2020-2022 si è registrata una crescita delle denunce, dovuta però al crollo dei numeri che si era registrato durante la pandemia.

Tipologie di reato

Nel 2023 sono stati commessi 315 omicidi, di cui 115 con vittime donne. Per quanto riguarda i detenuti per categoria di reato, dai dati del ministero della Giustizia, emerge come la categoria più rappresentata sia quella dei reati contro il patrimonio, con 34.126 e un incremento del 6,5% rispetto al del 2022, seguito dai detenuti per reati contro la persona, che sono 26.211 (il 7,4% in più rispetto al 2022) e dai reati per violazione del testo unico sugli stupefacenti, che sono 20.566 (il 6,35% in più rispetto al 2022).

Nuovi reati e nuove fattispecie penali

Dall’insediamento del governo nel settembre 2022 sono stati introdotti una decina di nuovi reati e sei nuove fattispecie penali. La stagione dei nuovi reati e degli innalzamenti di pena – stando al Rapporto – è iniziata con il “decreto rave”, è proseguita con il decreto Caivano, poi con il Ddl Sicurezza, quest’ultimo ancora al vaglio del Parlamento, con cui si punisce: la detenzione di materiale con finalità di terrorismo (da 2 a 6 anni), l’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (da 2 a 7 anni), si modifica l’articolo 600-octies del Codice Penale inserendo l’induzione e costrizione all’accattonaggio (pena da 2 a 6 anni), si modifica di nuovo l’articolo 583-quater del Codice penale per punire chi provoca lesioni personali a un ufficiale o a un agente di polizia giudiziaria (da 2 a 5 anni) e si introduce il reato di rivolta in istituto penitenziario (da 2 a 8 anni).

Tasso di affollamento

Cresce il tasso di affollamento ufficiale, che raggiunge a livello nazionale il 119,3%. I tassi di affollamento più alti a livello regionale si continuano a registrare in Puglia (152,1%), in Lombardia (143,9%) e in Veneto (134,4%). Considerando i reparti provvisoriamente chiusi il tasso di affollamento medio nazionale sale al 125,6%, in Puglia al 160,1%, in Lombardia al 151,4% e in Veneto al 141,5%. A fine marzo i singoli istituti più affollati erano Brescia Canton Monbello (209,3%), Lodi (200%), Foggia (195,6%), Taranto (184,8%), Roma Regina Coeli (181,8%), Varese (179,2%), Udine (179%), mentre complessivamente gli istituti che avevano un tasso di affollamento superiore al 150% erano ormai 39, sparsi in tutta Italia, ed insieme ospitavano 14.313 persone.

I tempi medi di costruzione di un carcere, nella storia recente, sono stati circa di 8-10 anni. Il costo medio di un carcere per 400 persone è di circa 30 milioni di euro. Ciò significa che ci vorrebbero 40 carceri circa nuove per un costo di 1 miliardo e 200 milioni di euro, avverte il Rapporto. Senza contare la necessità di assumere almeno 300 poliziotti a carcere, e quindi altre 12 mila unità di Polizia Penitenziaria, oltre a tutte le altre figure professionali, ai servizi necessari per far funzionare gli istituti. Il che significa altri 4 miliardi l’anno

Costi per la detenzione e costi per le misure alternative

Un detenuto in misura alternativa alla detenzione costa in media 50 euro al giorno. Un detenuto in carcere costa invece circa 150 euro al giorno. Un detenuto che ha fruito di misure alternative ha un tasso di recidiva 3 volte inferiore a chi ha scontato per intero la pena dentro. Se mandassimo in misura alternativa 12 mila persone risparmieremmo 438 milioni di euro l’anno, che si potrebbero utilizzare per la prevenzione, è il suggerimento di Antigone. Inoltre, qualora una parte dei 22.180 detenuti che stanno scontando una pena residua inferiore ai tre anni avesse l’opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione il problema del sovraffollamento troverebbe una parziale soluzione.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)