Le nostre fragilità riflesse e deformate in “Joker: Folie à Deux”

Performanti, veloci, solidi e multitasking. È il profilo antropologico richiesto dalla società contemporanea, anche se spesso emergono segnali di affanno e fragilità, che in alcuni casi si avvitano in rovinose situazioni limite. Una criticità che il cinema ha colto molto bene e sta declinando con soluzioni narrative diverse, anche con provocazioni di senso. È il caso di “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips, secondo capitolo dedicato al villain della saga Batman, che è uscito dai territori del fumetto in cerca di un bagno di realismo, diventando un film di denuncia sociale