Si è spento ieri a 98 anni il politico francese, socialista, fervente cristiano, che si è adoperato per la costruzione europea soprattutto come presidente della Commissione. Un concreto visionario ispirato da una visione alta dell’Europa di pace, coesa e solidale, attenta alle fasce più deboli della popolazione, aperta al mondo
Un lungo elenco di temi cruciali chiama in causa la governance europea: dalla demografia alla pace, dall'economia al clima, passando per le migrazioni e per le necessarie riforme delle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo. Ma c'è chi mette il bastone tra le ruote dell'integrazione comunitaria. A giugno la parola ai cittadini
“Jacques Delors ha forgiato la sua visione di un’Europa unita e il suo impegno per la pace durante le ore buie della seconda guerra mondiale. Di notevole intelligenza e incomparabile umanità, fu per tutta la vita un instancabile difensore della cooperazione tra le nazioni europee, poi dello sviluppo dell’identità europea”.
“Se vuoi la pace, lavora per la pace. Le armi portano solo morte e distruzione”. Un rinnovato appello alla pace giunge oggi dai responsabili nazionali di Acli, Azione cattolica, Focolari, Pax Christi e Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23).
“L’accordo raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo dimostra la capacità dell’Unione europea di fornire risultati anche su questioni controverse. Riconosce inoltre che la migrazione è una sfida comune per tutta l’Ue e nessuno Stato membro può essere lasciato solo”.
“Oggi il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico tanto atteso sul Patto su migrazione e asilo”. Tra le prime reazioni all’accordo tra le due istituzioni sul Patto c’è quella di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.
La Chiesa pentecostale, la Chiesa evangelica augustana in Slovenia, la Comunità islamica nella Repubblica di Slovenia, la Comunità ebraica slovena, la Chiesa Cattolica in Slovenia, la Chiesa ortodossa macedone e la Chiesa ortodossa serba dichiarano congiuntamente nel loro documento “che l’introduzione legale dell’opzione del suicidio assistito costituirebbe un incentivo indiretto per i pazienti a porre fine alla propria vita, che noi rifiutiamo categoricamente.
Due giorni intensi per i 27 capi di Stato e di governo dell'Unione europea. Confermata la prospettiva di adesione futura per Ucraina, Moldova e Balcani. Leader uniti, o quasi, sull'allargamento, ma lontani dall'unanimità per quanto riguarda il Quadro finanziario pluriennale e le riforme necessarie per far funzionare la "casa comune"
Ucraina, Medio Oriente, sicurezza e difesa, allargamento ai Balcani e Bilancio a lungo termine dell’Unione fino al 2027. I temi del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre a Bruxelles sono stati discussi in precedenza durante la plenaria dell’Europarlamento di questa settimana a Strasburgo.