Non è una persona, ma un giorno, però il suo centenario è ugualmente curioso: con decreto del 7 marzo 321 l’imperatore Costantino, che era anche pontifex maximus, stabilì che il dies Solis romano fosse giorno di riposo per tutto l’impero.
In centro missionario la sua foto spicca, accanto a quella di don Luigi Vaccari e a don Ruggero Ruvoletto. Sono i tre preti diocesani morti in missione, in modo diversissimo, ma accomunati dal ricordo del loro sacrificio.
Nel 1974 iniziò l’esperienza missionaria padovana nel vicariato apostolico della costa, retto dai Comboniani. I padovani iniziarono a operare nelle comunità rurali a nord dell’estuario del rio Esmeraldas per avvicinarsi poi alle parrocchie più prossime al centro. Cinque le parrocchie seguite: Tachina, Rocafuerte, Santa Marianita, Virgen del camino, Santa Teresita
Cent’anni fa, nel 1920, i tre veneti Arturo Ferrarin, Guido Masiero e Roberto Maretto e l’umbro Gino Cappannini compivano un’impresa spettacolare: andavano da Roma a Tokyo in aeroplano. Nonostante i limiti imposti dalla pandemia, i loro paesi ricordano l’evento che all’epoca non ebbe la giusta risonanza
Giuseppini nel Napo, Elisabettine a Esmeraldas, a Quito, a Duran. Ma non c’è stata zona in cui i fidei donum padovani hanno operato che non si siano trovati a collaborare in produttivo connubio con le congregazioni religiose, maschili e femminili.
Le origini. Mentre sta per concludersi la presenza dei fidei donum padovani in Ecuador, la Difesa ricorda la “partenza” di questo lungo cammino iniziato 63 anni fa