Quattro settimane ci separano dal Natale. Inizia uno dei periodi più ricchi dell’anno, spesso vissuto letteralmente di corsa. Per chi lavora nel commercio o nella ristorazione, inizia il tour de force in vista delle feste, con turni di lavoro extra, aperture domenicali, nuove proposte per attirare i clienti, nella speranza di lasciarsi alle spalle gli ultimi due dicembre-gennaio, uno blindato e uno festeggiato a metà.
Escono di casa la notte in cui ricorrono i cento anni dalla Marcia su Roma e vergano sui muri di diversi palazzi del centro di Padova scritte come «Fascismo per sempre», «28-10- 1922 L’idea diventa azione» e «1922-2022 Cento anni di fascismo».
È bastato che la presidente del Consiglio Meloni annunciasse un «doveroso» confronto con le parti sociali in vista dellaLegge di bilancio perché nel Paese ripartisse il tormentone sulla riforma delle pensioni con annessa lotteria delle quote: 102, 103, 104… Sgombriamo il campo da principio.
San Prosdocimo. In occasione della solennità, il vescovo Claudio ha incontrato i sindaci del territorio diocesano, offrendo loro la collaborazione della Chiesa
Sono centinaia le realtà organizzate che sabato 5 novembre si ritrovano a piazza della Repubblica a Roma a mezzogiorno, pronte a sfilare per quella che si annuncia come la più grande manifestazione in favore della pace nel nostro Paese dall’invasione russa dell’Ucraina.
Luigi Rigon. La fede impregna tutti i suoi 86 anni dedicati ai disabili della cooperativa San Gaetano di Thiene, alla Chiesa nell’Azione cattolica, al lavoro presso il lanificio Ferrarin e alla famiglia, architrave di tutte le scelte
Cattolici e politica. Il binomio riemerge nel discorso pubblico a ogni passaggio istituzionale importante: elezioni a tutti i livelli, costituzione di un governo, scelta di un candidato sindaco… I versanti sono due.
Mentre tutti gli occhi di noi italiani sono rivolti a Roma dove si consumano giornate storiche per il varo del primo governo a guida di un presidente del Consiglio donna; mentre l’attenzione degli europei è catturata dagli sviluppi del conflitto in Ucraina dove non è ancora chiaro quale esito avranno le ostilità; mentre echi lontani continuano a giungere dall’Iran che non sopporta più le prevaricazioni inflitte dal regime degli Ayatollah, e dalla Cina dove Xi Jinping perpetua il suo potere assicurando che l’indipendenza di Taiwan ha gli anni (o i mesi?) contati; mentre gli sguardi di tutti sembrano rivolti a Est, domenica 30 ottobre è a Ovest che accade l’evento più importante e anche il più rischioso sulla scena mondiale.