Maria Chiara Biagioni

Maria Chiara Biagioni

Le “minacce” di Lukashenko. Ferrari (Ca’ Foscari): “Dimostrano che è sempre più in difficoltà”

Assediato da ormai 40 giorni di proteste popolari, il presidente Lukashenko ha convocato giovedì i suoi fedelissimi ed ha annunciato la volontà di chiudere le frontiere della Bielorussia con Polonia e Lituania e di mettere l’esercito a controllo del confine con l’Ucraina. “Siamo di fronte – spiega al Sir Aldo Ferrari – non tanto ad una minaccia di aggressione militare quanto a segnali che evidenziano un fatto: Lukashenko si sente minacciato dall’esterno”. E riguardo alla missione diplomatica della Santa Sede, l’esperto osserva: “Per avere esito positivo, qualsiasi azione si voglia promuovere, questa deve avvenire all’interno di un processo di pacificazione nazionale che comprenda dentro tutti”

Manifestazioni in Bielorussia. Mons. Aliaksander Yasheuski (Mogilev): “Solo il dialogo ci salverà”

“Le manifestazioni in Bielorussia sono pacifiche. Non sono aggressive. Tutto il mondo ci sta guardando e ci sta ammirando proprio per questo. Quando, nei primi giorni di protesta, gli uomini sono stati imprigionati, a scendere in campo e a prendere in mano la situazione sono state le donne. Sono le donne oggi la voce dei loro mariti e dei loro figli”. Parla il vicario episcopale per la città e la regione di Mogilev, mons. Aliaksander Yasheuski, all’indomani dell’appello lanciato all’Angelus da Papa Francesco. La parola-chiave per uscire dalla situazione che sta scuotendo la Bielorussia, è “dialogo”. “Se i responsabili politici non si mettono in dialogo, non potranno mai capire quali cambiamenti la popolazione sta chiedendo”

Card. Hollerich (Comece): “Quello che abbiamo detto fino ad oggi sui valori europei, erano solo bugie”

La tragedia di Lesbo al centro dell’incontro che il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente Comece, ha avuto la scorsa settimana con Papa Francesco. “In questi anni – dice l’arcivescovo al Sir - abbiamo pronunciato bellissime parole sui diritti umani e sui valori europei. C’è gente che ha creduto in quello che stavamo dicendo. Ma arrivati lì, ai confini con l’Europa, si sono accorti che quello che fino ad oggi abbiamo detto, erano solo bugie. Facciamo attenzione anche quando parliamo di identità cristiana dell’Europa perché non posso andare in Chiesa, pregare Dio e, sapendo che c’è gente che muore e soffre, non fare niente. Non è possibile”.

Appello del Papa per il Libano. Parroco maronita di Beirut: “Nella distruzione totale ci ha dato nuova speranza”

Ad un mese dalle devastanti esplosioni nel porto di Beirut, il quartiere dove si trova la chiesa maronita di S. Maroun-Bouchrieh, è ancora totalmente distrutto. Sono arrivate qui le parole di vicinanza e solidarietà pronunciate oggi all'udienza da Papa Francesco. La ricostruzione - racconta al Sir  il parroco, padre Marwan Moawad - fatica a ripartire e alle promesse non sono seguite le azioni necessarie. Molte persone che hanno perso la casa, si rivolgono alla parrocchia per avere alimenti e piatti caldi. “L'appello del papa ci ha dato nuova speranza. Ci dice che il Santo Padre è al nostro fianco, non ci ha dimenticato, condivide con noi le nostre sofferenze e si preoccupa del nostro futuro”  

Bielorussia: polizia antisommossa ieri nella chiesa di San Simone e Sant’Elena a Minsk. La protesta dei vescovi cattolici

“Azioni inammissibili e illegali. La chiesa è un santuario di Dio, che può essere liberamente visitato da tutti”. Usa parole forti il vicario generale dell’arcidiocesi di Minsk-Mogilev, mons. Yuri Kasabutsky, nel condannare l’azione delle forze dell’ordine, che ieri sera (26 agosto) hanno bloccato l’ingresso e l’uscita della chiesa di San Simone e Sant’Elena, a Minsk.