“Dietro questo dramma ci sono interessi di milioni di euro. Perciò, pronunciandoci contro questo traffico di esseri umani, siamo consapevoli della reazione dalla parte interessata. D’altronde, non possiamo far altro che difendere la dignità umana”.
Come Martin Luther King, in ginocchio a Lampedusa, Scicli, Libano, Rosarno, Roma. Al via, per iniziativa della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, il "kneel in" per la Giornata mondiale del rifugiato. “Ci inginocchieremo – dice il pastore Luca Negro - per dire che le vite dei neri contano, che le vite dei migranti contano, che le vite di tutte e tutti contano. Con questo gesto vogliamo affermare che i neri, gli immigrati, ogni essere umano è una persona che deve essere protetta, tanto più quando è perseguitata, discriminata o giudicata”
Soddisfazione viene espressa dall’arcivescovo Eamon Martin, primate della Chiesa cattolica di Irlanda, per l’annuncio dato ieri dall’esecutivo dell’Irlanda del Nord sulla possibilità di apertura delle chiese per il culto pubblico a partire dal 29 giugno.
Nuovi contagi in Cina e a Pechino è di nuovo allerta. Le autorità hanno provveduto immediatamente a chiudere scuole e università e a interrompere le attività sportive e gli eventi culturali al coperto. La diocesi di Pechino aveva riaperto le parrocchie il 10 giugno e alcune chiese avevano potuto celebrare una cerimonia solenne. Sfortunatamente però, a causa dei casi confermati a Fengtai, la diocesi ha dovuto richiudere le chiese il 13 giugno. Padre John Baptist Zhang, della Jinde Charities: “L’attuale rimbalzo dell’epidemia a Fengtai di Pechino è un avvertimento per tutti: nessuno può credere di prendere alla leggera il virus”
Tensione di nuovo alle stelle dopo che la Corea del Nord ha fatto saltare con un'esplosione l'ufficio di collegamento con la Corea del Sud a Kaesong e ha minacciato di inviare le sue truppe nella zona demilitarizzata. Appello del vescovo di Daejeon: “Mi rivolgo ai Paesi limitrofi alla penisola coreana e alla comunità internazionale: per favore, lasciateci lavorare tra di noi. Siamo capaci di fare tutto, possiamo lavorare insieme per la pace e la riconciliazione del nostro popolo”
“Una notizia buona anche perché arriva finalmente quasi alla vigilia del rinnovo dell’Accordo tra Santa Sede e Governo cinese siglato il 22 settembre 2018 e questo rinnovo è particolarmente importante in un momento storico in cui si sta accelerando la guerra fredda”.
“La situazione in Francia e in generale in Europa è assai diversa. Qui la discriminazione non nasce dal colore della pelle. Si sviluppa piuttosto attorno allo straniero e al diverso. Ciò è dovuto al fatto che le nostre storie sono diverse”. È l’opinione di mons. Antoine Hérouard, vescovo ausiliare di Lille (in Francia) e presidente della Commissione per gli Affari Sociali della Comece: “Se c’è una discriminazione in Europa, è vissuta piuttosto a livello economico, di povertà, di divario tra ricchi e poveri, tra chi ha una chance di futuro e chi invece sembra essere destinato a vivere ai margini della società”
“Indignazione” per l’omicidio di George Floyd è stata espressa anche dal Consiglio nazionale delle Chiese degli Stati Uniti in un comunicato rilanciato in Europa dal Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc). Floyd – si legge nella nota – è stato “bloccato senza pietà con il ginocchio” da un ufficiale di polizia di Minneapolis fino alla morte mentre ripetutamente diceva: “I can’t breathe”.
Le parole di Papa Francesco pronunciate domenica scorsa sono state accolte con gioia dai cattolici cinesi. Kin Sheung Chiaretto Yan vive a Shangai ed è membro della comunità dei Focolari. “Il Santo Padre ci sta guidando nel cammino dell'unità e della comunione”. “Ci sono tuttavia anche situazioni difficili e voci diverse in Cina che dividono e turbano. In questo contesto, le parole del Santo Padre ci assicurano del suo amore e della nostra comunione con la Chiesa universale”