Intervista a mons. Antoine Hérouard, presidente della Commissione per gli Affari Sociali della Comece: “Il Covid-19 ci ha mostrato due cose. La prima è che almeno all’inizio è mancata la solidarietà, la prontezza ad aiutare i Paesi più colpiti dall’epidemia. La seconda è che per affrontare le conseguenze molto negative che questa crisi ha lasciato a livello economico e sociale, c’è bisogno di agire insieme. Nessun Paese può dire di essere capace di uscire e salvarsi da solo”
Fr. Enzo Bianchi, fr. Goffredo Boselli, fr. Lino Breda e suor Antonella Casiraghi “dovranno separarsi dalla Comunità Monastica di Bose e trasferirsi in altro luogo, decadendo da tutti gli incarichi attualmente detenuti”.
“All’inizio l’Europa è stata completamente assente. I Paesi pensavano solo a se stessi e chiudevano i propri confini. L’immagine dell’Europa ne ha sofferto molto. Ho letto un commento sulla stampa che mi ha fatto male: nei Paesi del Nord abbiamo visto gli italiani morire senza dire nulla. Avremmo invece avuto bisogno, fin dall’inizio, dell’empatia europea perché non sono gli italiani, gli spagnoli o i francesi a soffrire, ma i nostri fratelli e le nostre sorelle”.
Plauso della Conferenza episcopale di Francia per la decisione annunciata oggi dal governo sulla possibilità già a partire da oggi, sabato 23 maggio, di celebrare messe e cerimonie religiose pubbliche.
Era il 15 febbraio quando il card. John Tong, amministratore apostolico della diocesi cattolica di Hong Kong, annunciava ai fedeli cattolici la sospensione di tutte le celebrazioni pubbliche in chiesa a causa dell’epidemia da Coronavirus.
Porte delle Chiese ancora chiuse in Europa. Francia, Regno Unito, Irlanda, Belgio, Svizzera. I governi ci vanno cauti e in alcuni casi rimandano le riaperture ai culti religiosi addirittura in estate. I vescovi però si dicono pronti. Ovunque hanno presentato piani dettagliati per consentire l’accesso ai culti in tutta sicurezza. E insieme ai rappresentanti dei diversi culti, stanno facendo pressing sui responsabili di governo sottolineando che “la libertà di culto è un elemento fondamentale della vita democratica”
Dopo diverse settimane di trattative con il ministero dell’Interno, oggi è stato firmato a Roma il protocollo di riapertura dei luoghi di culto non cattolici, prevista dal 18 maggio.
Arresto nella notte del 14 maggio di un vescovo e sette sacerdoti della diocesi di Nikšić in Montenegro per una processione non autorizzata a causa delle misure anti-Covid. Dietro la vicenda, l'irrisolta questione della legge sulla libertà religiosa approvata dal Parlamento di Podgorica che ha infiammato le relazioni tra Serbia e Montenegro. Appello da Mosca del Metropolita Hilarion al “dialogo costruttivo”, unica via - dice - per “ristabilire la pace civile e l'armonia nella società”
“Stiamo invitando tutti, leader delle Chiese cristiane, responsabili delle altre religioni, istituzioni e organizzazioni internazionali; operatori ed esponenti del mondo civile, politico e religioso; rappresentanti del mondo dell’arte e della scienza; credenti e non credenti, persone di buona volontà, affinché aderiscano a questa giornata di preghiera per l’umanità. Ci siamo sentiti piccoli di fronte a un nemico sconosciuto e invisibile che ci ha messo davanti ad una sfida che ora solo insieme dobbiamo superare”.