"I corridoi umanitari sono un modello vincente. Permettono a persone che provengono da situazione di grave vulnerabilità, di poter cominciare una nuova vita, costruirsi un futuro e di integrarsi. È un progetto italiano e come tale fa emergere un’Italia che aiuta e protegge la vita umana, ovunque si trovi, soprattutto se in condizione di vulnerabilità". Ne è convinta Emanuela Claudia Del Re, viceministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, che al Sir annuncia l'intenzione di proporli all'Ue come una "buona pratica". Tra i progetti futuri aprire corridoi umanitari per 50.000 persone da e verso la Libia per un periodo di due anni. E in Libia si è recato, il 17 dicembre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per rilanciare l'azione diplomatica in vista di un accordo negoziale che ponga fine al conflitto in corso tra il generale Haftar e il premier al-Sarraj
Padre Gianfranco Ghirlanda, professore emerito della Facoltà di diritto canonico all’Università Pontificia Gregoriana di Roma, commenta il rescritto firmato da Papa Francersco e pubblicato ieri con cui viene promulgata l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause” e abolito il “segreto pontificio” sui casi di abusi, violenze sessuali e pedopornografia da parte di chierici a danno di minori
All’indomani del vertice di Parigi, il nunzio apostolico in Ucraina, mons. Cluadio Gugerotti, rivolge un appello ai leader Putin e Zelensky: “Avviare un processo di riconciliazione vera e duratura, spronato da una reale volontà di pace, efficace, in grado di generare frutti per il bene delle popolazioni”. “Una persona che muore di freddo al posto di blocco per andare a prendere la pensione, non ha bisogno di sentirsi chiedere se è filo russa o filo ucraina, va salvata”
Dopo la missione alle Nazioni Unite, il card. Miguel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, è stato invitato a Bruxelles dal gruppo parlamentare Ppe per parlare del Documento sulla fratellanza umana. E ai politici europei lancia un appello: “La paura è il più grande nemico di ogni dialogo”. “Vorrei quindi chiedere di vincere la paura, essere più accoglienti e promuovere progetti di inclusione che ci aiutano a superare questa cultura dello scarto che logora i nostri ambienti sociali”
A scendere in piazza insegnanti, studenti, personale ospedaliero, agenti di polizia, addetti alla raccolta rifiuti, camionisti e lavoratori delle compagnie aeree. Dietro la protesta contro la riforma delle pensioni, "si nascondono un forte malessere sociale e l’impressione che il governo non fa nulla". “La gente si sente condannata”, dice al Sir il vescovo “dei gilet gialli” Bernard Ginoux: “La speranza è che la loro voce sia ascoltata, ma soprattutto che ci siano gesti concreti, che mostrino che c’è la volontà politica di occuparsi dei cittadini”
Succede sempre più spesso che, anche indipendentemente dal desiderio di ricevere un sacramento, i pazienti che contemplano il suicidio assistito richiedono un accompagnamento umano e spirituale e desiderano la presenza di un operatore pastorale o di una persona impegnata nella Chiesa. A volte la richiesta arriva al punto di desiderare un prete che possa accompagnare il paziente fino al momento della somministrazione del prodotto letale. Come rispondere? Un documento dei vescovi svizzeri esplora modi e tempi di accompagnamento spirituale e presenza
Arrivo oggi a Roma di 33 rifugiati giunti in Italia grazie a un corridoio umanitario voluto espressamente da Papa Francesco e realizzato attraverso l’intermediazione della Comunità di Sant’Egidio. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri 10 per un totale di 43 persone. Il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità: “L’Avvento è un tempo che dice, svegliatevi. Questo primo corridoio che si svolge in Europa, vuol dire a tutti noi: svegliatevi! Ci ha dato l’esempio il nuovo cardinale arcivescovo di Lussemburgo che due settimane fa si è fatto personalmente carico di due famiglie. Le ha accolte nella sua casa e ora vivono insieme. Dobbiamo cominciare da noi stessi”
Sono arrivate ieri mattina all’aeroporto di Fiumicino 66 persone provenienti dai campi profughi dell’Etiopia attraverso i corridoi umanitari, finanziati dalla Cei e realizzati dalla Caritas italiana che le accoglierà in nove diocesi. “Sono persone – dice mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana – che abbiamo preso dai campi profughi. Li abbiamo salvati dal mare dell’indifferenza, dal mare della sofferenza, dal mare di una umanità alla deriva. Li abbiamo accolti e li abbracciamo”. Saranno ospitati da nove Caritas che gestiranno il percorso di accoglienza e integrazione
Parla l’arcivescovo Ian Ernest, direttore del Centro Anglicano di Roma e rappresentante della Comunione Anglicana presso la Santa Sede. È intenzione di Papa Francesco e dell’arcivescovo Welby recarsi in Sud Sudan per favorire il delicato processo di pace e dare una speranza alla popolazione. E ai leader politici dice: “Hanno nelle loro mani, come un fragile uccello, il destino del popolo sud sudanese, cosa ne vogliono fare? Vogliono aprire le loro mani in modo che il popolo possa spiccare liberamente il volo oppure vogliono farlo morire nella povertà, nella ingiustizia, nel conflitto. Tutti saremo giudicati dalle nostre azioni”