Sacerdoti derisi, sospettati, insultati. I casi di violenza e pedofilia nella Chiesa si fanno inevitabilmente sentire anche su chi è rimasto sempre fedele a Dio come sacerdote e fedele alla sacralità di ogni vita come uomo. Ma come superare vergogna e offese? Con quale stato d'animo i preti affrontano questa terribile crisi nella Chiesa? Se ne è parlato molto, a margine di un ritiro internazionale di sacerdoti che si è svolto alla fine di settembre nel santuario d’Ars. “Sappiamo che la gente sa fare la differenza”, dice padre Patrice Chocholski, rettore del santuario: “Ma gli orrori commessi da sacerdoti fuorvianti cadono come un peso enorme sulle spalle di tutti i sacerdoti”
Solitudine, competizione, insicurezza. “Se un giovane perde la speranza, ha perso tutto”, dice monsignor Lazzaro You Heung-Sik, vescovo di Daejeon (Corea), membro di nomina pontificia del Sinodo dei vescovi sui giovani che avrà inizio il 3 ottobre. “Leggendo l’Instrumentum Laboris – confessa - ho fatto un esame di coscienza. Quanto abbiamo ascoltato i giovani in questi anni? Ho come l’impressione che fino ad oggi noi adulti, noi vescovi, abbiamo sempre parlato ai giovani dando loro indicazioni e insegnamenti. E questa cosa i giovani non la accettano”
"Se l’Accordo mira a mettere in comunione il Papa con tutti i vescovi che sono in Cina, questa è la premessa per cui tutti i cattolici cinesi possono sentirsi in comunione con il Papa e, quindi, riconciliati tra loro, perché uniti allo stesso Capo della Chiesa universale.
Comincia oggi a Roma la “Conferenza mondiale su xenofobia, razzismo e nazionalismi populisti nel contesto delle migrazioni globali”. È la prima volta che il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e il World Council of Churches (Wcc), promuovono insieme un evento, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Segno che le sfide sono importanti e urgente è l’azione delle Chiese. Mons. Duffé al Sir: “Il razzismo è un pensiero che stabilisce una superiorità dell'uno sull'altro. È un sistema inaccettabile che dovrebbe essere denunciato come una cultura della morte. Il populismo è uno sfruttamento politico delle paure collettive: annuncia un futuro per alcuni e un'esclusione per gli altri. La nostra speranza cristiana è invece rivolta a tutti senza discriminazione”
Intervista al cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi europei, al termine dell’assemblea plenaria del Ccee che si è svolta a Poznań, in Polonia. “Il mondo ha bisogno di un’Europa unita perché ha qualcosa di bello e di grande da dire: la visione dell’uomo, della vita, il senso di Dio, il cristianesimo. E, quindi, la preoccupazione è questa e noi, come vescovi, non siamo esperti di geopolitica, ma come pastori insistiamo e lavoriamo perché questo non accada, ma si cresca, si proceda e si migliori nella comunione e nei rapporti”
Le parole del card. Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), da Poznań, in Polonia, dove è in corso l’assemblea plenaria dei presidenti di tutte le Conferenze episcopali europee
Travolti dagli scandali degli abusi, i vescovi francesi scrivono un Messaggio “al popolo di Dio che è in Francia” per esprimere “tristezza e vergogna”. È la prima volta che l’episcopato di Francia prende la parola. “I nostri pensieri si rivolgono innanzitutto a coloro a cui è stata rubata l’infanzia, le cui vite sono state contrassegnate per sempre da atti atroci”, scrivono i vescovi. E annunciano che alla prossima Assemblea plenaria di Lourdes, saranno invitati a partecipare anche alcune vittime che saranno “accolte” e “ascoltate” dai vescovi
Aumenta in Svizzera il numero delle segnalazioni da parte di persone che hanno subito un abuso in ambito ecclesiastico. Si tratta di segnalazioni di casi vecchi. Nel 2017 sono stati denunciati 65 casi a fonte dei 24 del 2016 e di appena 9 del 2012. Il 90% dei fatti riportati è anteriore al 1990. Il vescovo Morerod, responsabile della Commissione abusi della Conferenza episcopale svizzera: “Quando sono successi gli abusi e parlo del passato, in molti casi era impossibile parlare male di un prete e anche se qualcuno, bambino o adolescente, diceva qualcosa, quel che diceva era negato subito, anche in famiglia. E quindi queste vittime si sentivano male. Si sentivano come se fossero colpevoli. E sentire adesso dire: ‘Non era colpa tua, era colpa nostra’, ha un effetto psicologico impressionante”
Foto, grida di gioia, racconti, carezze. Festa questa mattina al Centro “Mondo Migliore” di Rocca di Papa. A portare la benedizione di Papa Francesco ai migranti è venuto il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, che si è fermato a pranzo, portando per tutti gli ospiti presenti dei gelati. “È la benedizione del Santo Padre per loro”, ha detto il cardinale al Sir spiegando il motivo della visita: “Soprattutto per quelli che partono. L’augurio è che trovino qui, in Italia, dappertutto, un cuore cristiano generoso e che si possano sentire finalmente a casa”