“Le suore sono state liberate. Ne siamo felici! Sia lodato e benedetto Dio!”. E’ un messaggio giunto questa mattina al Sir di mons. Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e vicepresidente della Conferenza episcopale haitiana ad annunciare la liberazione – avvenuta ieri sera – delle sei religiose della Congregazione delle suore di Sant’Anna che erano state rapite ad Haiti, venerdì scorso, 19 gennaio mentre viaggiavano su un mini-bus a Port-au-Prince. Per la loro liberazione domenica scorsa Papa Francesco aveva lanciato un appello con un invito anche alla “concordia sociale nel Paese” chiedendo a tutti di “ far cessare le violenze, che provocano tanta sofferenza a quella cara popolazione”.
Il Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia ha censito le iniziative di preghiera e incontro che si sono promosse in 162 diocesi per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio. Impossibile censire nel dettaglio tutti gli appuntamenti messi in programma in questo periodo nelle parrocchie e nelle diocesi ma due sono gli elementi forti che emergono: la preghiera dei cristiani per la pace, con un'attenzione particolare al Medio Oriente e l’attenzione al coinvolgimento dei giovani nel cammino ecumenico con laboratori, cacce al tesoro, visite alle diverse chiese proposte a bambini e ragazzi.
Preoccupano le minacce militari e la retorica sempre più bellicosa del leader nordcoreano Kim Jong-un che ha annunciato una completa revisione dei rapporti con la Corea del Sud e l’abbattimento del monumento alla riunificazione costruito dal padre a Pyongyang. Francesco Sisci: “La strategia del terrore, in tempo di pace, può essere controllata ma quando nel mondo tutto è per aria, è pericolosissima”. Quando ci sono due guerre aperte ed è alto il rischio di una escalation, "questa strategia può diventare incontrollabile”
Il 17 gennaio si celebra la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei che ha per tema quest'anno "La speranza contro ogni antisemitismo" mentre dal 18 al 25 gennaio si svolge la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, dice: “Non siamo né ottimisti né pessimisti, siamo speranzosi dove la speranza non vuol dire che andrà tutto bene. Avere speranza significa essere capaci di avere ancora dei sogni e di averli anche al buio, perché sappiamo che non c’è oscurità che non sia abitata da Gesù Cristo”
William Lai vince le presidenziali, ma il suo Partito democratico progressista perde la maggioranza assoluta in Parlamento. Finiscono in un quadro “molto incerto” le elezioni generali che si sono svolte sabato 13 gennaio a Taiwan per la nomina del nuovo presidente e il rinnovo del Parlamento. La Cina ha fatto subito sapere che la “riunificazione è inevitabile”. Mentre Joe Biden ha dichiarato esattamente il contrario. Secondo Francesco Sisci, "la situazione dovrebbe rimanere tranquilla almeno fino alle elezioni"
Il Nagorno Karabakh appare sempre più come una “partita” giocata tra Russia, Stati Uniti, Europa e Turchia, sulla pelle delle 100mila persone costrette a lasciare la loro terra e a rifugiarsi in Armenia, senza casa e senza futuro. “Il mondo – dice padre Tirayr Hakobyan, archimandrita della Chiesa apostolica armena in Europa occidentale – non può chiudere la bocca di fronte a quanto sta accadendo e celare la verità. La giustizia non può rimanere ostaggio degli interessi. Questo silenzio renderà le guerre più prepotenti ma quel punto nessuno riuscirà più a fermarle”
Taiwan al voto. Sabato 13 gennaio l'isola di fatto indipendente ma che la Cina vuole "riunificare", eleggerà un nuovo presidente e i membri del Parlamento. Alle urne sono chiamati 19,3 milioni di elettori. I riflettori sono puntati su un appuntamento elettorale che potrebbe ridefinire le relazioni tra Taipei e Pechino, nel più ampio contesto dei rapporti tra Repubblica Popolare e Stati Uniti, da sempre ai ferri corti. Il parere di Francesco Sisci: “La possibilità di incidenti e di errori sono limitati perché sia Pechino sia Taipei si conoscono molto bene e sanno come misurare la tensione”
Si è celebrata a Seul, nella cattedrale di Myeongdong, una messa per la pace e la riconciliazione nella penisola coreana. Negli ultimi giorni, è salita la tensione tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. Pyongyang ha compiuto "esercitazioni" sparando ripetutamente sull'isola sudcoreana di Yeonpyeong e provocando la reazione di Seul, che ha a sua volta iniziato a sparare colpi d'artiglieria. Nell’omelia mons. Job Yobi Koo, vescovo ausiliare di Seul, ha detto: “È il momento di lasciar cadere l’odio per percorrere il cammino mostrato da Gesù. Preghiamo insieme affinché possiamo diventare apostoli della pace”
Il capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Andriy Yermak ha avuto ieri un colloquio telefonico sia con il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, sia con il card. Matteo Zuppi, inviato speciale di Papa Francesco e presidente della Conferenza episcopale italiana. La notizia – riferita anche in lingua inglese sulla pagina web del presidente Zelensky – è stata rilanciata dalla Conferenza episcopale ucraina.