“Tornare a Helsinki, tornare alla prospettiva di un dialogo credibile, è fondamentale. Purtroppo non siamo ancora lì, ma questo è il modo concreto politico-internazionale per declinare l’appello del Papa per la pace e a favore di una soluzione del conflitto che sia pacifica, giusta, concordata, sostenibile e stabile nel tempo. Uno degli strumenti può essere una Conferenza internazionale, da convocare quando sarà il tempo e quando ci saranno le condizioni, per riportare pace ma anche cooperazione e sicurezza in Europa”. A parlare è Pasquale Ferrara, dal maggio 2021 direttore generale per gli Affari politici e di sicurezza del Ministero degli esteri
Si lavora alla visita di Papa Francesco in Kazakistan, nonostante le incertezze e le ultime defezioni. Il vescovo di Karaganda, mons. Adelio Dell'Oro, racconta al Sir che a Nur-Sultan c’è stato un incontro della commissione che organizza il viaggio del Papa con i vescovi locali, dell’Asia Minore, dell’Azerbaigian, dell’Afghanistan. Il Papa parteciperà al VII Congresso mondiale dei leader delle religioni mondiali e tradizionali che si terrà il 14 e il 15 settembre nella capitale kazaka
Il 1° luglio 1997, ad Hong Kong, la bandiera britannica viene ammainata per sempre. Al suo posto vengono issati i vessilli della Repubblica Popolare Cinese e la bandiera di Hong Kong. È l’inizio di un nuovo percorso storico per la città e i suoi abitanti. Nonostante le restrizioni anti-Covid, per le cerimonie di commemorazione, è arrivato ad Hong Kong il presidente cinese Xi Jinping e le sue prime parole sono “prosperità e stabilità a lungo termine”. Ma in questi giorni Hong Kong è una città blindata
Il governatore regionale del Lugansk Sergey Gaidai chiede ai civili di lasciare subito Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk sotto i bombardamenti russi. "Cari residenti della comunità territoriale della città di Lysychansk - scrive su Telegram - e loro parenti. A causa della reale minaccia alla vita e alla salute, chiediamo l'evacuazione immediata”. A raccontare al Sir la situazione in città è un sacerdote salesiano che dall’inizio della guerra si è stabilito a Dnipro per raggiungere più facilmente le città della regione del Donbass con pulmini carichi di aiuti, cibo e medicine per la popolazione rimasta lì
“Ieri l’intera Ucraina, tutto il territorio della nostra madrepatria è diventato epicentro del più massiccio attacco missilistico della Russia durante gli ultimi giorni di questa guerra. Sull’Ucraina sono stati lanciati più di 45 missili alati provenienti dal territorio bielorusso, dal Mar Nero. Stamattina alle 6, un attacco missilistico si è abbattuto sulla nostra città di Kyiv, sulla nostra capitale. Sopra la città di Kyiv si è alzata la nube nera”.
“Siamo qui oggi a dire: basta, basta, basta, fermiamo la guerra!”. Lo ha detto il vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Francesco Savino, alla conferenza stampa che si è svolta a Odessa all’arrivo della carovana della pace, organizzata dal coordinamento #stopthewarnow e alla quale ha aderito anche la Cei. Il convoglio, composto da 15 mezzi, è sostenuto da una delegazione di 50 persone in rappresentanza di 175 organizzazioni della società civile italiana ed ha portato 40 tonnellate di beni di prima di necessità per la popolazione
Un pellegrinaggio a piedi lungo l’isola di Lampedusa. “Sulla stessa barca”, è il titolo di questo incontro promosso dall’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, insieme ai leader delle principali Comunità islamiche. Partiti ieri sera dal porto di Trapani, questa mattina all’alba i partecipanti sono sbarcati sull’isola con in mano una gerbera, per rendere omaggio nel cimitero dell'isola ai migranti che hanno perso la vita sulla rotta di questo mare. “Siamo qui per dire che siamo tutti sulla stessa barca e per dire, come ci ricorda sempre papa Francesco, che o ci salviamo tutti o purtroppo non si salva nessuno”, dice Izzedin Elzir, imam di Firenze. E l’arcivescovo di Agrigento, mons. Damiano, aggiunge: “Ho visto gli occhi dei bambini che arrivano qui e a cui si dà una bottiglietta di acqua in attesa che si facciano i primi accertamenti. Sono occhi impauriti. Fare in questi momenti gesti anche piccoli di umanità, come una carezza o il tepore di un tè caldo, possono fare la differenza”
Il racconto in presa diretta del parroco di Mykolaiv, mentre la città è stata colpita da 7 missili russi. “Siamo stati svegliati da esplosioni terribili. Non abbiamo informazioni precise per quanto riguarda le vittime. In questo momento sentiamo l’odore del fuoco e si vedono le conseguenze degli attacchi con distruzioni e fumo nero in città”. Anche qui, la Chiesa è rimasta aperta a tutti. Non ha abbandonato la sua gente, svolge le celebrazioni e gestisce un centro animato e sostenuto da volontari dove vengono distribuiti gli aiuti umanitari alla popolazione
Delegati diocesani e responsabili delle comunità islamiche in Italia partono oggi dal porto di Trapani per l’isola di Lampedusa. “Sulla stessa barca”, è il titolo che gli organizzatori hanno scelto per l’iniziativa. Nelle ore di navigazione, ci saranno momenti di confronto, riflessioni, lavori di gruppo, tempi di preghiera, cristiana e musulmana. A Lampedusa - accompagnati da letture tratte da brani biblici del libro di Giona e da testi coranici - cristiani e musulmani si recheranno al “portale” di Mimmo Paladina e alla chiesa parrocchiale San Gerlando. La visita si concluderà con un momento di preghiera al Cimitero di Lampedusa dove sotto le lapidi come negli abissi del Mediterraneo scorrono le storie di migranti senza nome che non ce l’hanno fatta a raggiungere terra da vivi